CDM: Coldiretti, bene candidatura Italia ad authority doganale europea, servono controlli contro importazioni sleali

(ASI) L'approvazione in Consiglio dei Ministri della candidatura dell'Italia a sede dell'Authority doganale Ue raccoglie una proposta di Coldiretti e rappresenta un'occasione storica per un cambiamento profondo nella gestione dei controlli sui prodotti alimentari che entrano nell'Unione Europea.

Il voto del CdM segue l'annuncio fatto al Villaggio Coldiretti di Bologna dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, al quale va il ringraziamento per aver sostenuto e portato avanti un'iniziativa che va nella direzione di tutelare la salute dei cittadini e difendere le imprese agricole dalla concorrenza sleale. Il tema dei controlli è una battaglia storica di Coldiretti, con manifestazioni ai confini e ai porti che hanno coinvolto decine di migliaia di agricoltori.

Si stima che, di tutti i prodotti alimentari che entrano in Europa, solo il 3% subisce controlli per testarne la salubrità, oltre alla semplice analisi documentale. L'attuale sistema lascia ai singoli Stati membri il compito di decidere le verifiche – sottolinea Coldiretti -, creando spesso condizioni di discrezionalità, contro i principi di reciprocità delle regole e di tutela della sicurezza alimentare dei consumatori.

Una situazione inaccettabile che danneggia gravemente un'agricoltura, come quella italiana, che vanta record in fatto di qualità e distintività. Le stesse aziende agricole nazionali che vengono sottoposte ogni anno a una miriade di verifiche devono subire la beffa di veder arrivare sui mercati prodotti coltivati con pesticidi e antibiotici vietati da anni nella Ue.

Da qui la necessità di aumentare i controlli sulla qualità dei prodotti che entrano nei confini europei, creando un circolo virtuoso che coinvolga tutti i Paesi.

La scelta di assegnare all'Italia la sede dell'Authority rappresenterebbe la soluzione più coerente, considerando anche la leadership del Paese in tema di sicurezza alimentare. I prodotti alimentari e le bevande importati nel nostro Paese da Paesi extra Ue presentano un rischio di contaminazione chimica nove volte superiore rispetto ai prodotti Made in Italy, secondo Coldiretti.

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