(ASI) - La Camera ha approvato all’unanimità la riformulazione dell’articolo 609 bis del codice penale che introduce il principio secondo cui «qualsiasi atto sessuale senza consenso» si configura come violenza sessuale.
Il testo, frutto di un emendamento definito bipartisan e sostenuto dalle relatrici Carolina Varchi (FdI) e Michela Di Biase (Pd), stabilisce che l’atto sessuale senza il «consenso libero e attuale» è perseguibile penalmente con pene tra sei e dodici anni di reclusione.
La modifica della norma va a sostituire l'impalcato tradizionale del 609 bis, che privilegiava la nozione di costrizione o violenza fisica, aggiungendo il criterio di consensualità libera e vigente. Con la nuova riformulazione del reato, il compiere, far compiere o far subire atti sessuali in assenza di consenso espresso dalla persona coinvolta, ovvero una manifestazione di volontà libera e non condizionata nel corso dell’intero atto, va ampliare la definizione di stupro, dal punto di vista giuridico. Il passaggio al Senato sarà la fase successiva dell’iter parlamentare.
Le reazioni delle organizzazioni che si occupano di diritti umani e della tutela delle donne sono state positive, in quanto la modifica si riconduce a un allineamento con standard europei che considerano il consenso come criterio fondamentale nella qualificazione del reato. Al tempo stesso, gli approfondimenti giuridici pubblicati chiariscono che la nuova formulazione richiederà prassi giudiziarie aggiornate per valutare prove, dichiarazioni e dinamiche relazionali nei processi.
La riforma è stata presentata alla stampa come una sorta di svolta culturale, e il passaggio al Senato sarà fortemente attenzionato: modifiche emendative e dibattito pubblico potrebbero emergere già nelle prossime fasi, così come osservazioni di operatori giudiziari e associazioni. Le tempistiche sono viste come relativamente rapide, ma non mancano obiezioni; in particolare i giuristi segnalano che il nuovo testo potrebbe porre problemi di prova nei processi, in quanto sarà cruciale stabilire la mancanza di “consenso libero e attuale” senza cadere in letture soggettive.
Secondo l’istituto nazionale di statistica (ISTAT), nel 2022 circa 4.986 donne sono state vittime di violenza sessuale segnalata alla polizia. Dai dati emerge che il 91% delle vittime di violenza sessuale è di sesso femminile, con una crescita significativa negli anni tra il 2013 e il 2023, la violenza sessuale contro le donne è aumentata del 40%.
Carlo Armanni - Agenzia Stampa Italia



