(ASI) "L'Ugl Metalmeccanici considera allarmante continuare a sostenere il mantenimento del divieto di vendita di veicoli termici nuovi a partire dal 2035, in conformità al regolamento europeo (UE) 2019/631,e apprezza la posizione assunta dal governo italiano, attraverso le parole espresse ieri e oggi dalla premier Giorgia Meloni, e lo esorta a continuare ad insistere sulle posizioni già assunte, come nel "non paper" contro le super-multe e l'anticipo della revisione del regolamento sulle emissioni di Co2".
Lo dichiara in una nota il segretario nazionale UGL Metalmeccanici, Antonio Spera.
Per il sindacalista "non sono più sostenibili le limitazioni ancora vigenti imposte dal Green Deal, che non considerano i milioni di posti di lavoro che con esse si andrebbero a cancellare. Italia e Germania chiedono un cambiamento, mentre Francia e Spagna sono per il mantenimento delle attuali regole soltanto perché hanno fatto alcune scelte, senza tenere conto, però, della carenza di infrastrutture e dell'invasione in atto di prodotti cinesi a basso costo, ignorando incomprensibilmente anche aspetti di sostenibilità sociale in tutto il Continente europeo. Soltanto in Italia sono a rischio circa 80mila posti di lavoro. Come UGL Metalmeccanici, chiediamo non solo la revisione delle politiche Ue sulla Co2, ma anche l'applicazione concreta e definitiva del principio di neutralità tecnologica. Anche perché le infrastrutture necessarie alla circolazione delle auto elettriche sono carenti, manca una strategia efficace contro le pratiche di dumping attuate sistematicamente dai costruttori cinesi ed è assente un sistema di protezione specifico per le lavoratrici e i lavoratori del settore. È necessario un approccio pragmatico che dia risposte puntuali per auto, veicoli leggeri, pesanti e flotte aziendali, valorizzando tutte le soluzioni motoristiche, e non solo quella elettrica, in grado di contribuire al condivisibile obiettivo della decarbonizzazione", conclude Spera.



