(ASI) Napoli - Il tempo è una di quelle costanti alle quali non possiamo sottrarci, e in politica, come in tutte le attività umane, la tempistica è tutto.
In Campania si va spediti verso il rinnovo del consiglio regionale e l’elezione del nuovo governatore, ma in maniera molto bipartisan, si continuano a fare sempre gli stessi errori dettati da metodi e strategie la cui aderenza con la società civile è quantomeno dubbia. I postulati vanno dal campo largo targato centro sinistra alla cosiddetta ‘politica del fare’ sinergica e condivisa per un centro destra alla ricerca una sintesi ideale. In questo clima di incertezza e alla luce di un decennio di cose non fatte, e delle vane discussioni su candidato civico o politico, a farne le spese sono soprattutto i cittadini e la qualità della loro vita. “Alla fine, per quello che storicamente conosciamo della politica e della gestione della ‘res publica’, ciò che è venuto a mancare pian piano nei secoli è la volontà periclea di benessere dei cittadini, scambiato per adeguamento alle esigenze collettive”. Mimmo Esposito, presidente dell’Accademia Italiana Qualità della Vita è convinto di questo, tanto da scomodare la figura del grande Pericle primo amministratore pubblico di Atene oltre 3mila anni fa. “I Campani oggi - ha continuato il presidente Esposito - come gli Ateniesi al tempo di Pericle, hanno bisogno di certezze, quelle stesse che negli ultimi 10 anni hanno vacillato in maniera imbarazzante su Sanità, Trasporti, Lavoro, Turismo, Welfare, quelle filiere imprescindibili per dire che un’area geografica sta bene e che la qualità della vita è ottimale rispetto alle esigenze collettive e condivise”. “Per questi motivi - ha ribadito Esposito - invitiamo politica, istituzioni e prossimi candidati in lizza a confrontarsi con la nostra teoria della Qualità della Vita che da Napoli sta facendo parlare gli esperti in tutti i settori chiave del Sistema Paese”. “Il dibattito politico deve concentrarsi sul benessere della comunità, e non solo a scadenza elettorale, ma sempre lungo tutto il percorso della consiliatura, alla ricerca costante delle criticità che rendono scarsa la qualità della vita a garanzia non solo dei dettami costituzionali, ma anche per contribuire in maniera positiva allo sviluppo sociale e individuale”. “Garantire prebende non ha mai migliorato la qualità della vita di nessuno, anche in funzione del fatto che i Servizi non sono palliativi, ma regole sancite ed inviolabili che rendono il nostro vivere in società produttivo e rappresentativo”. Il presidente Esposito ha poi concluso: “Auspico che la campagna elettorale che partirà da settembre tenga conto di tutto questo e che i candidati vogliano confrontarsi con i problemi reali da me sollevati e con una Qualità della Vita non all’altezza delle regole e dei tempi”.



