La Lega compatta difende il suo leader, l’opposizione lo attacca, Parigi convoca l’ambasciatrice
(ASI) Il clima tra Italia e Francia si è fatto incandescente dopo le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini contro il presidente francese Emmanuel Macron. Durante un incontro pubblico a Milano, Salvini ha commentato l’ipotesi di inviare truppe europee in Ucraina con un’espressione dialettale milanese: “A Milano si direbbe ‘taches al tram’. Vacci tu se vuoi. Ti metti il caschetto, il giubbetto, il fucile e vai in Ucraina. Un attacco diretto, che ha provocato una reazione diplomatica immediata da parte di Parigi.
Il governo francese ha convocato l’ambasciatrice italiana Emanuela D’Alessandro per protestare formalmente. Secondo fonti ufficiali, “queste dichiarazioni sono in contrasto con il clima di fiducia e le storiche relazioni tra i nostri due Paesi, nonché con i recenti sviluppi bilaterali, che hanno evidenziato forti convergenze, in particolare per quanto riguarda il sostegno all’Ucraina”.
La Lega ha reagito compatta, difendendo il proprio leader. Il capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo, ha dichiarato: “Se Macron smentisce la volontà di inviare soldati europei a combattere in Ucraina, problema chiuso. Continuare a tirare in ballo eserciti europei, missili e bazooka non aiuta. Lasciamo lavorare chi vuole davvero la pace”⁽³⁾. Salvini, dal canto suo, ha ribadito che le sue parole riflettono la posizione del governo italiano, contrario all’invio di truppe, e ha elogiato Donald Trump per i suoi tentativi di mediazione tra Putin e Zelensky.
Le opposizioni, invece, hanno attaccato duramente. Enrico Borghi (Italia Viva) ha parlato di “pagina imbarazzante per l’Italia”, accusando Meloni di non prendere le distanze da Salvini e di esporre il Paese a una figuraccia internazionale⁽⁴⁾. Riccardo Magi (Più Europa) ha definito l’episodio “una umiliazione per la nostra rete diplomatica”, chiedendo alla premier di censurare il vicepremier. Angelo Bonelli (Alleanza Verdi e Sinistra) ha rincarato la dose: “Salvini usa un linguaggio da osteria, non adeguato al ruolo istituzionale che ricopre. Meloni dovrebbe intervenire”⁽⁴⁾.
Il governo Meloni, per ora, ha scelto la via del silenzio. Nessuna dichiarazione ufficiale da Palazzo Chigi, mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha cercato di smorzare i toni, come già accaduto in precedenti incidenti diplomatici. Ma la tensione resta alta, e il rischio di una crisi diplomatica più profonda è concreto.
Dietro le quinte, si teme che Parigi possa reagire con ritorsioni politiche su dossier sensibili come i migranti, le intese economiche e la cooperazione militare. La premier italiana si trova ora davanti a un bivio: prendere le distanze dal suo vicepremier o coprirlo, accettando le conseguenze sul piano internazionale.
Il caso Salvini-Macron non è isolato. Già a marzo, il leader leghista aveva definito Macron “un matto che parla di guerra nucleare”, e in altre occasioni lo aveva apostrofato come “ipocrita”, “chiacchierone”, “signorino educato che eccede in champagne” e persino “criminale”⁽¹⁾. Un’escalation verbale che ora rischia di compromettere seriamente i rapporti tra Roma e Parigi.
In un momento delicato per l’Europa, con la guerra in Ucraina ancora in corso e la necessità di una linea comune tra gli alleati, le parole di Salvini suonano come una sfida aperta. E la risposta della Francia dimostra che la pazienza dell’Eliseo potrebbe essere arrivata al limite.
*Immagine generata da AI Microsoft Copilot.



