(ASI) "Le dichiarazioni del Presidente della Repubblica rappresentano un grave scivolamento verso una narrazione bellicista che nulla ha a che fare con il ruolo costituzionale del Capo dello Stato. Invece di promuovere soluzioni diplomatiche e una posizione autonoma dell'Italia nei contesti internazionali,
Mattarella sceglie di rafforzare la logica dei blocchi contrapposti, contribuendo ad alimentare il clima di guerra permanente e di mobilitazione militare".
Lo dichiara in una nota Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale del Partito della Rifondazione Comunista.
"parlare oggi di "nuove posture strategiche" e di "minacce globali" – prosegue Barbera – senza mai mettere in discussione l'espansione dell'apparato militare e l'asservimento dell'Unione Europea agli interessi delle grandi potenze, significa rinunciare al ruolo di garanzia e neutralità che la Costituzione assegna al Presidente della Repubblica. L'articolo 11, che ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, non è un ornamento retorico: è un vincolo preciso per tutte le istituzioni della Repubblica".
"Denunciamo l'uso politico della Presidenza come cassa di risonanza delle politiche di riarmo – conclude Barbera – e chiediamo che le massime cariche dello Stato rispettino il dettato costituzionale, anziché legittimare un sistema fondato sul confronto militare, sulla paura costruita e sull'escalation bellica come orizzonte inevitabile. L'Italia deve tornare a essere voce attiva per il disarmo e per la pace, non parte integrante di un sistema di guerra globale".



