(ASI) "Ci sembra doveroso testimoniare la necessita’ che i nostri concittadini esprimano la vicinanza a due persone che lontano dalla patria stavano svolgendo il loro lavoro nel quadro di una campagna contro la pirateria che coinvolge anche altri Paesi".
Lo ha affermato, in una nota diffusa dal sito del Popolo delle Libertà, il deputato Ignazio La Russa che, nella conferenza di presentazione
di un’iniziativa per tenere alta l’attenzione sui maro’ italiani accusati di omicidio dalle autorita’ dello stato indiano, ha portato con sè un grande manifesto con l’immagine che ritrae il maresciallo Massimiliano Latorre e il sergente Salvatore Girone.
"La presenza dei due nostri militari sulla nave mercantile -ha spiegato La Russa- si giustifica con la legge di iniziativa parlamentare che ha reso possibile per gli armatori dotare le navi a rischio di attacchi pirati di contractor o militari professionisti, come i marinai della marina militare". A spiegare la norma, varata nella precedente legislatura, e’ intervenuto anche il presidente della Commissione Difesa del Senato, Giampiero Cantoni: "Dopo una lunga discussione ci siamo adeguati alla convinzione di molti paesi europei" che fosse necessario provvedere alla sicurezza delle navi mercantili anche con l’impiego di militari: "Abbiamo pero’ voluto che la sicurezza fosse affidata a militari professionisti, che si sono distinti in numerosi teatri, pagati dall’armatore nella quota di 2mila euro per coppia, da versare alle forze militari". Per quanto riguarda la dinamica che ha portato alla morte di due persone dell’equipaggio di una peschereccio indiano, La Russa ha spiegato: "Vi e’ una sola certezza: gli eventi si sono verificati in acque internazionali", quindi "la giurisdizione era del comandante dell nave italiana. Per quale motivo la nave si sia recata al porto non e’ ancora chiaro. Forse si e’ trattato di un trucco". La Russa ha anche riferito di aver "parlato con il ministro Giulio Terzo e so che ha attivato tutti i canali diplomatici. E’ pero’ importante che anche la societa’ civile faccia sentire la propria vicinanza, senza manifestazioni all’esterno delle ambasciate che potrebbe essere utilizzate strumentalmente da chi porta avanti il procedimento. Bisogna invece dare la possibilita’ ai nostri militari di difendersi e questo non puo’ avvenire che in Italia. Anche perche’ sappiamo bene che la magistratura italiana non guarda in faccia a nessuno".
Nel comunicato diffuso dal Popolo delle Libertà è presente anche un indirizzo Facebook dove poter esprimere la propria solidarietà ai due marò
http://www.facebook.com/pages/Salviamo-i-nostri-Mar%C3%B2/366662573352956?ref=tn_tnmn