(ASI) "Condanniamo con forza la campagna di intimidazione lanciata dal governo Meloni contro il manuale scolastico "Trame del tempo, dal Novecento a oggi" (Laterza), adottato in numerosi licei italiani.
Non siamo di fronte a una normale discussione sul pluralismo educativo, ma all'ennesimo tentativo autoritario di imbavagliare il pensiero critico e riscrivere la storia secondo la propaganda della destra al potere.
Il testo contestato ha il merito – raro e prezioso nella scuola italiana – di raccontare in modo documentato e senza sconti la realtà politica contemporanea. Per questo, viene ora sottoposto a una campagna di censura feroce, alimentata dallo stesso Ministero dell'Istruzione, che annuncia verifiche e pressioni sui docenti per cancellarne l'uso. È inaccettabile. La scuola pubblica non è né una caserma né un centro di rieducazione ideologica. La libertà di insegnamento è un principio costituzionale, e ogni tentativo di limitarla per motivi politici rappresenta un attacco frontale alla democrazia. Non sorprende che un governo che approva leggi liberticide, reprime il dissenso e criminalizza migranti e poveri voglia ora mettere le mani anche sui libri di testo. Il problema, però, non è il manuale: è la realtà che esso fotografa con coraggio.
Siamo di fronte a un salto di qualità pericoloso. La censura preventiva, l'idea che la storia debba essere "depurata" per non urtare la sensibilità del potere, ricorda pagine buie che non vogliamo tornare a vivere. Difendere testi come "Trame del tempo" significa difendere il diritto delle nuove generazioni a comprendere il mondo in cui vivono, a sviluppare spirito critico, a riconoscere le derive autoritarie per quello che sono.
Per questo esprimiamo solidarietà agli insegnanti sotto attacco e invita studenti, famiglie e associazioni a mobilitarsi contro questa offensiva oscurantista. Chiediamo che il Parlamento discuta pubblicamente del clima repressivo che si sta instaurando nelle scuole. E rilanciamo l'urgenza di sostenere ogni percorso educativo fondato sulla libertà, sulla verità storica e sulla giustizia sociale. Non saranno i proclami della destra a cancellare la realtà. La storia non si piega al potere, e chi prova a manipolarla mostra solo la propria paura della verità". È quanto dichiara in una nota Giovanni Barbera, Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.



