(ASI)"Un anno fa l'omicidio di Satnam Singh, ucciso nei campi di Latina da uno sfruttamento disumano che continua a colpire migliaia di lavoratori agricoli. Ribadiamo con forza che non può esserci agricoltura che non sia sostenibile: non può esserci dunque agricoltura senza giustizia sociale.
Sul tema del contrasto al caporalato serve un cambio di passo, in Italia e Ue. I fondi della Pac devono andare solo a chi rispetta i diritti e la salute di chi lavora. La condizionalità sociale della nuova PAC deve trovare piena attuazione. Anzi, deve essere rafforzata. Su questo punto stiamo insistendo con determinazione in Commissione Agricoltura del Pe.
Servono poi controlli efficaci, più numerosi e puntuali, garantendo il coordinamento fra i diversi soggetti preposti. La legge 199 del 2016 è uno strumento importante: va applicata con rigore.
E dobbiamo cancellare la Bossi-Fini, per costruire politiche migratorie strutturali, fondate sul lavoro regolare e sull'inclusione, anche abitativa. Non un euro dei 200 milioni previsti dal PNRR deve essere sprecato: dobbiamo garantire il diritto all'abitare dei braccianti. La battaglia contro lo sfruttamento è anche una battaglia per la concorrenza leale, a tutela delle tante imprese agricole oneste. Ed e' un impegno che ci riguarda da vicino: troppo spesso non ci chiediamo in quali condizioni viene prodotto il cibo che mettiamo in tavola.
Secondo l'ultimo rapporto dell'Osservatorio Rizzotto, che abbiamo presentato con la Flai Cgil a Bruxelles, sono 200 mila i lavoratori irregolari nei campi, in balia di un sistema criminale, spesso controllato dalle agromafie. Questa è una ferita inferta alla democrazia che dobbiamo sanare". Così in una nota Camilla Laureti, responsabile per le politiche agricole nella segreteria Pd, europarlamentare e vicepresidente di S&D.