(ASI) "Questa mattina a Roma, 15 attivisti e attiviste del movimento ecologista Extinction Rebellion sono stati fermati, perquisiti e identificati dalla Polizia di Stato in una zona residenziale di Roma nord.
L'operazione, durata oltre un'ora e mezza, ha avuto come unico esito il sequestro di dieci fumogeni colorati, oggetti di libera vendita, utilizzati in modo simbolico e non offensivo nelle manifestazioni pacifiche. Solo dopo insistenti richieste, alle persone fermate è stata comunicata la presunta motivazione del fermo: "ricerca di armi atte ad offendere e materiale pirotecnico ed esplosivo".
Quanto accaduto è gravissimo. Siamo di fronte all'ennesimo episodio di intimidazione nei confronti di chi esprime pacificamente il proprio dissenso, in questo caso giovani che lottano in maniera assolutamente pacifica e non violenta per la giustizia climatica. Purtroppo, le intimidazioni e le forme di repressione non hanno più bisogno di giustificazioni credibili: bastano oggi dei fumogeni per giustificare un fermo di massa, bastano delle idee per diventare un "pericolo per l'ordine pubblico".
È quanto dichiara in una nota Giovanni Barbera membro della Direzione nazionale e co-Segretario della Federazione romana di Rifondazione Comunista.
"Questa situazione - continua Barbera - non è un caso, ma il frutto diretto del clima autoritario alimentato dal governo Meloni, che sta riducendo gli spazi di agibilità democratica nel Paese. Il cosiddetto Decreto Sicurezza, in continuità con le misure già introdotte dai governi precedenti e aggravato dalle recenti strette del ministro Piantedosi, rappresenta un attacco frontale ai diritti costituzionali di libertà di espressione, di manifestazione e di partecipazione politica. Viene criminalizzato il dissenso sociale, soprattutto quando proviene da giovani, studenti, attivisti, migranti, lavoratori in sciopero o persone marginalizzate. Non è la sicurezza il vero obiettivo, ma il controllo. Non la legalità, ma l'obbedienza cieca. In nome di un ordine costruito sull'ingiustizia sociale e sull'emergenza permanente, si vuole zittire ogni voce che metta in discussione un sistema che distrugge il pianeta, precarizza la vita e concentra i poteri economici e politici nelle mani di pochi".
"Esprimiamo - afferma ancora Barbera - piena solidarietà agli attivisti e alle attiviste di Extinction Rebellion. La lotta per la giustizia climatica è anche la nostra lotta, così come quella per la libertà, per i diritti e per una vera democrazia popolare".



