(ASI) - La cosiddetta riforma Bernini approvata a marzo, ha profondamente modificato l’accesso ai corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria.
Promossa dal Ministro dell'università e della ricerca, Anna Maria Bernini, la riforma punta a superare il tradizionale “numero chiuso” e all’archiviazione dei tediosi test di ingresso, primo enorme sbarramento per gli studenti, introducendo un nuovo modello di selezione, che si basa sul primo semestre aperto a tutti gli iscritti e interessati. L’intento è quello di far fronte alla carenza di personale medico e ospedaliero in Italia, come evidenziato dal 18° Rapporto Sanità del Crea (Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità) dell'Università di Roma Tor Vergata, che ha stimato in circa 30.000 medici e 250.000 infermieri.
A partire dal prossimo anno accademico 2025/2026 il test di ingresso a risposta multipla verrà dunque eliminato. Gli studenti potranno iscriversi liberamente al primo semestre dei corsi di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, frequentando un programma standardizzato formulato con materie di tipo qualificante. Questo primo semestre è definito “semestre filtro”, durante il quale gli studenti frequenteranno le lezioni per poi sostenere gli esami delle materie scientifiche fondamentali, ottenendo i relativi crediti formativi universitari (CFU). I percorsi di studio e gli esami, saranno pertanto uniformati per tutte le università italiane, al fine di permettere una valutazione standardizzata degli studenti. Al termine del semestre infatti, verrà stilata una graduatoria di merito a livello nazionale, basata sui risultati ottenuti e dagli esami sostenuti. Da questa, gli studenti più meritevoli potranno scegliere la sede di studio, in base alla disponibilità dei vari atenei e della relativa disponibilità dei posti. Gli studenti che non riusciranno a superare il semestre filtro, potranno comunque riconvertire i CFU acquisiti, nell’ambito di altri corsi di laurea affini come Biologia e Biotecnologie, senza quindi sprecare il lavoro svolto in questi mesi.
Una sfida importante per il panorama universitario italiano, che intende garantire un accesso più inclusivo ed equo, basato sul merito, attraverso una metodologia formativa innovativa che permette agli studenti di immergersi subito nei corsi di studio e valutare così personalmente le materie di studio. Nei prossimi mesi, sarà dunque interessante capire come gli atenei italiani reagiranno a un incremento dei candidati stimato, pari a circa 60mila unità più (secondo dati della CRUI) . Riflettori puntati sul sovraccarico delle università, che saranno messe sotto pressione sia in termini organizzativi che in termini di infrastrutture.
Carlo Armanni - Agenzia Stampa Italia



