(ASI) Roma - “Con questa proposta di legge, che racchiude quelle presentate dai vari gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione, diamo una prima ma significativa risposta a 3,7 milioni di persone che vivono e lavorano dopo essersi viste diagnosticare un cancro. Di queste, il 56% sono donne perché il tumore alla mammella è il più diffuso. Malgrado i ritardi causati dal Governo, che ha tenuto ferma la pdl per oltre un anno in commissione
Lavoro, come M5S ci riteniamo sostanzialmente soddisfatti per il risultato finale. Abbiamo lavorato incessantemente per migliorare il testo e ci siamo riusciti. Grazie a due nostri emendamenti, difatti, con la pdl viene garantito il diritto allo smart working per i lavoratori affetti da patologie oncologiche laddove la tipologia d’impiego lo consenta, senza dunque che la scelta sia lasciata alla discrezionalità del datore di lavoro oltreché il “diritto”, e non già una mera possibilità per il lavoratore, di fruire - in aggiunta ai benefìci previsti dalla normativa vigente e dai contratti collettivi nazionali di lavoro - di ulteriori 10 ore annue di permesso retribuito per visite, esami strumentali, analisi chimico-cliniche e microbiologiche nonché cure mediche frequenti”. Lo afferma in una nota la capogruppo del M5S in commissione Lavoro alla Camera Valentina Barzotti dopo l’approvazione della pdl per tutelare i lavoratori malati oncologici. “Il lavoro a tutela di lavoratori e famiglie non può né deve fermarsi qui. Restano sul tavolo problematiche che cercheremo di affrontare già a partire dall’esame del testo al Senato. Oggi è un giorno significativo” conclude.