(ASI)Potenza - "È fondamentale mettere in sicurezza il territorio nazionale. Se ne parla da anni, da oggi se ne parla concretamente anche grazie al lavoro dell'Intergruppo parlamentare Progetto Italia e del Dipartimento Lavori pubblici di FI, anche perché i fenomeni alluvionali o la siccità stanno diventando pesanti e impattanti, su persone, imprese, coltivazioni.
Sicuramente ha un impatto l'eccessiva cementificazione, ma non per questo dobbiamo smettere di costruire; va fatto meglio e con una sana programmazione. Anche in quest'ottica è indispensabile una mappatura onnicomprensiva dello stato di salute del patrimonio edilizio italiano, individuando criticità e zone di azione". Lo ha detto l'On. Erica Mazzetti, deputata e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di Forza Italia, e presidente intergruppo parlamentare "Progetto Italia",,nel corso del convegno "Progettare e monitorare, la sicurezza del territorio", in Regione Basilicata. Mazzetti, nel suo intervento ha affrontato diversi temi importanti legati al mondo dell'edilizia, dell'urbanistica e della gestione del rischio geologico e sismico, proponendo una visione di semplificazione normativa e di centralità della progettazione e pianificazione: "Ritengo che il settore delle costruzioni e dell'urbanistica necessiti di un profondo riordino prima di tutto normativo. Per questo, ho redatto il primo Testo Unico delle Costruzioni, che racchiude al suo interno sia edilizia sia urbanistica, in modo chiaro e semplice. La mia idea non è quella di aggiungere ulteriori norme a quelle già esistenti o modificarle ma di superare questa stratificazione normativa con un nuovo impianto fondato sui principi che vada a superare tutte le norme in materia dal 1942 ad oggi. Passare dall'indisciplina delle norme alla disciplina dei principi è un cambio culturale fondamentale". "Proprio come accade con il Codice degli Appalti - ha aggiunto Mazzetti -, abbiamo immaginato e redatto questo Testo Unico come una legge delega auto-applicativa che definisca principi chiari e semplici, lasciando agli enti territoriali la libertà di declinarli nei propri regolamenti, nel rispetto dele peculiarità. Uno dei punti cardine – ha ricordato Mazzetti - deve essere la centralità della progettazione e pianificazione. Negli anni si è dato sempre più spazio alla burocrazia e agli aspetti amministrativi, a discapito della creatività e dell'ingegno dei progettisti. È ora di rimettere al centro la persona e il progettista, riconoscendo che l'urbanistica è fatta per l'umano, per le comunità che abitano il territorio. Inoltre, è urgente rivedere l'intera gestione del rischio idrogeologico e sismico. Anche qui, serve un Testo Unico che fissi principi generali da applicare a livello regionale e locale, partendo dal censimento degli edifici e dello spazio circostante, semplificando le competenze oggi frammentate tra troppi enti, aggiungendo - questo sì - un monitoraggio costante". "Serve una maggiore chiarezza decisionale, evitando che, alla fine, le responsabilità ricadano sempre sui sindaci, spesso lasciati soli ad affrontare emergenze. In sintesi – ha proseguito Mazzetti - dobbiamo uscire dalla logica di normare ogni dettaglio e ogni casistica". "Dobbiamo dire chiaramente ciò che non si può fare, lasciando tutto il resto alla responsabilità dei promotori, all'esperienza e al buonsenso dei professionisti. Dare loro spazio e fiducia significa garantire qualità e sicurezza ai cittadini. Inoltre, siamo convinti di dover programmare da ora il post-Pnrr con uno strumento che possa dare lavoro al settore e, contestualmente, dare risposte a tali emergenze, programmando un piano per le manutenzioni ordinarie e straordinarie, degli edifici e delle infrastrutture, almeno quinquennale con risorse pubbliche programmate e private, sotto forma di partenariato pubblico-privato, con incentivi e strumenti convenienti per tutti".