(ASI)Riceviamo e Pubblichiamo - "Sergio Ramelli giovane militante e martire, simbolo della storia della destra sociale italiana e dei terribili 'anni di piombo' di guerra civile, è un mito per tutti noi: ne ho sempre onorato la memoria e conoscevo molto bene sua mamma Anita che, per anni, andavo a trovare tutti i mesi. Tutte le iniziative che ne tengono viva la memoria sono certo meritevoli.
Quello che mi infastidisce, facendomi sinceramente un po pena e un po sorridere, è questa 'destra dei francobolli' che continua a puntare tutto, in maniera vistosa ed esagerata, direi ridicola, sui valori bollati commemorativi, per ogni personaggio e occasione, per far vedere che fa ancora qualcosa di coerente con la propria storia politica e culturale.
Le famiglie, le imprese, i lavoratori, il popolo italiano vivono una grave crisi economica e sociale, con un crescente carovita, stipendi e pensioni da fame, tasse e burocrazia asfisianti. Le nostre città sono sempre più sporche, intasate, insicure, invivibili, invase da immigrati allogeni africani e mussulmani che continuano a sbarcare indisturbati ogni giorno. Non abbiamo una politica estera che cura veramente i nostri interessi nazionali ma siamo supini alle folli decisioni dell'Unione Europea e dei poteri forti privati della plutocrazia mondialista.
Insomma, siamo nella merda ma il governo sedicente sovranista e sociale (oramai, in realtà, liberal conservatore) ci consola con tanti bei francobolli 'identitari e patriottici' che possiamo attaccare sulle buste quando dobbiamo contestare bollette esagerate, tasse ingiuste e multe punitive, emesse solo per fare cassa."