(ASI) Prima di gridare allo scandalo, come stanno provando a fare in tanti in questi giorni, bisogna porsi, delle domande e provare a dare, con serietà ed onestà intellettuale,delle risposte. Vladimir Putin e la Russia sono un pericolo per i paesi europei? Dopo la Crimea e l’Ucraina quali sono - se ci sono, ovviamente - gli obiettivi dell’imperialismo sovietico? E la Cina, come tutti gli altri paesi guidati da dittatori e in possesso delle armi nucleari, possono improvvisamente diventare nemici e rappresentare un pericolo serio e concreto per tutti?
E se non ci si difende con le armi, con che cosa? E come si fa? Lo sa qualcuno? Sono alcune delle tante domande inquietanti che è legittimo porsi e alle quali, però, nessuno, salvo i quaquaraquà da talk show, è in grado di dare risposte, né certe, men che meno rassicuranti.Ricordo, qualche giorno prima dell’invasione dell’Ucraina, un’intervista alla radio di Emma Bonino, la quale escludeva, peraltro in maniera assoluta e categorica,nonostante le voci provenienti da più parti, un’imminente invasione di Putin. Sappiamo come è andata. Salvo quelli che con le guerre alimentano il proprio infinito, indecente e vergognosa business, la pace la vogliamo tutti, non solo i pacifistiche frequentano, da star,i talk show. Tutti vorremmo che ci fosse un disarmo generalizzato e quei miliardi in armamenti, che peraltro provocano milioni di morti ed enormi distruzioni, fossero impiegatiin ricerca per il benessere del genere umano. Siccome però il contesto è diverso da quello auspicato, e nessuno, in questo momento, è in grado di escludere nulla, c’è da pensare a qualche soluzione. E pure con una certa sollecitudine, dopo che Ronald Trump ha manifestato l’intenzione di escludere gli Stati Uniti dalla Nato. Ciò significa che non solo mancherebbero i 100 mila soldati americani attualmente dislocati nei vari paesi europei, ma gli americani sono in grado, secondo i piani Nato, di inviare in Europa,in pochissimo tempo, altri 200 mila uomini, con veicoli blindati e copertura aerea, super addestrati che possono contare sulle informazioni di intelligence più sofisticateper difendere i confini dell’Alleanza Atlantica.La pace, finora - ne prendano atto, con doveroso realismo, i pacifisti da salotto - l’ha mantenuta questo straordinario, potentissimo scudo difensivo. Forte ed efficiente che,in questo momento, non può essere garantitonemmeno dai 30 eserciti europei messi insieme. Che fare? La soluzione proposta, qualche giorno fa,dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, di investire 800 miliardi di euro in un piano di riarmo,ReArm,nei 27 paesi dell’Ue ha suscitato molte perplessità, cominciando dal termine, che induce a pensare, non si capisce perché, al bellicismo, e non piuttosto a quello che in effetti è, cioè la difesadell’Europa. Necessaria e urgente.
Fortunato Vinci - www.lidealiberale.com - Agenzia Stampa Italia