(ASI)Roma - "Trattenere la risorsa idrica, migliorare l'efficienza della rete di distribuzione, ridurre drasticamente le dispersioni, oggi stimate addirittura al 40%: a queste sfide non si deve rispondere solo sull'onda dell'emergenza, ma in modo strutturale con un'idonea pianificazione, mettendo tutto a sistema. In parte, sono obiettivi contemplati nel Piano Nazionale Investimenti Infrastrutture per la Sicurezza del Settore Idrico all'interno del Pnrr, uno strumento cui dare implementazione con una strategia nuova, soprattutto dal punto di vista gestionale.
Ci sono già stati importanti interventi in materia, come il decreto Siccità e l'insiedamento di una Cabina di regia con un commissario straordinario: ciò ha rappresentato una prima forte semplificazione, come il nuovo codice appalti. Il Pnrr, inoltre, ha stanziato ingenti somme per efficientare il settore idrico, partendo dai progetti per la riduzione delle perdite e delle difformità tra Nord e Sud. Sono fondi importanti, nonostante la scadenza ravvicinata crei notevoli problemi. Ci sono, infatti, dei progetti in stato avanzato da portare a conclusione entro il 2026, anche se molto spesso questi rappresentano solo una prima risposta al problema e occorreranno nuove risorse e capacità di progettazione moderna e flessibile. Ancor prima, è compito nostro fornire un quadro normativo di pronta applicazione, tagliando leggi e leggine e la stratificazione di norme ed enti. Sicuramente, al Nord ci sono esempi virtuosi da replicare anche altrove, anche perché le concessioni sono passate a partenariati pubblici-privati, con veri piani finanziari industriali: da un lato, fanno investimenti nelle infrastrutture e, dall'altro, lavorano per sensibilizzare l'utente ad un corretto consumo, nel segno della "responsabilità". In tal senso, occorre anche introdurre delle premialità, sia per i gestori sia per gli utenti, con incentivi". Lo ha detto l'On. Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI, nel corso di un convegno al Cnel sul Piano Nazionale Investimenti Infrastrutture per la Sicurezza del Settore Idrico, promosso da Utilitalia e Utilitatis, nel corso del quale ha proposto: "Partire dal fare una mappatura della scarsità idrica su tutto il territorio nazionale, stabilendo le priorità zona per zona, e, con analisi precise, progettare le opere necessarie e, nell'era dell'intelligenza artificiale è più semplice, anche grazie alla tecnologia e la professionalità, stabilire il fabbisogno e, dunque, capire quali infrastrutture sono necessarie e quali da migliorare e integrare in un sistema pianificato, anche con il riuso sia nelle acque reflue industriali sia residenziali, senza dimenticare il continuo monitoraggio". "Bisogna essere consapevoli che andrà implementato un intervento pubblico-privato sostenibile, consapevoli che l'acqua è vita", ha concluso.