(ASI) Roma - “Dall'1 gennaio 2025 la raccolta differenziata dei rifiuti tessili è diventata obbligatoria in tutta l’Unione europea, un passo fondamentale per promuovere l’economia circolare e ridurre l’impatto ambientale del settore tessile.
Purtroppo l’Italia si trova impreparata a rispettare questo importante traguardo a causa dell’ingiustificata inerzia del Ministero dell’Ambiente. La normativa europea richiede un quadro chiaro per il riciclo e il recupero dei materiali tessili, ma il decreto “End of waste” che dovrebbe definire i criteri per cessare la qualifica di rifiuto è ancora assente. Questa mancanza non solo ostacola l’industria del riciclo ma impedisce all’Italia di sfruttare appieno le potenzialità economiche e ambientali della filiera. Ma non è tutto, a oggi non è stata promossa alcuna campagna informativa per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della raccolta differenziata dei tessili e sulle modalità di conferimento. In molte città italiane mancano anche i cassonetti dedicati alla raccolta dei rifiuti tessili con il rischio concreto che tali rifiuti finiscano nell’indifferenziato, aggravando l’impatto ambientale. Tutto ciò certifica il totale fallimento del Ministero dell’ambiente che non è stato in grado di preparare il Paese all’entrata in vigore di un obbligo noto da anni. Oggi la cosa più grave sarebbe temporeggiare ancora sui decreti attuativi end of waste, sull’avvio di una campagna di informazione che coinvolga cittadini e imprese per garantire il successo della raccolta differenziata. Non possiamo permettere che l’Italia rimanga indietro su un tema cruciale per il futuro del pianeta e delle future generazioni”. Lo afferma in una nota la deputata del Movimento 5 Stelle Emma Pavanelli.