(ASI) L'incontro di oggi al Mimit ha confermato la nostra forte preoccupazione per i destini degli stabilimenti Beko in Italia. Ci si aspettava un piano industriale che desse una prospettiva ai cinque stabilimenti e ai 5mila lavoratori coinvolti ed è invece arrivato l'annuncio della volontà di chiudere, entro il 2025, gli stabilimenti di Siena e Comunanza (Ascoli Piceno) e della linea del freddo a Cassinetta (Varese), e di ben 1.935 esuberi.
Le garanzie che il governo diceva di avere ottenuto al momento del passaggio di proprietà da Whirpool Ancelik a BeKo Europe, che si sarebbero concretizzate nella possibilità di esercitare una "golden rule", i cui contenuti e contorni non sono mai stati resi pubblici, hanno sortito questo risultato totalmente inaccettabile per i tanti lavoratori coinvolti e per l'economia del nostro Paese, che perderebbe un ulteriore rilevante pezzo della sua industria.
Come Partito Democratico ci eravamo detti pronti a interrogare il ministro Urso sul suo impegno sulla vicenda, se l'esito dell'incontro previsto per oggi non avesse fornito risposte credibili. È quello che abbiamo puntualmente fatto nella giornata odierna chiedendo, sia alla Camera che al Senato, al ministro Urso di venire a informare il Parlamento su come si ripromette di fronteggiare questa drammatica situazione, in vista del nuovo incontro programmato per il 10 dicembre. Dichiarazione di Maria Cecilia Guerra della segreteria del Partito Democratico, responsabile Lavoro.