(ASI) "I dati della Fondazione GIMBE sono allarmanti: la manovra economica per il 2025 lascia un divario di 19 miliardi di euro da colmare entro il 2030 per un Sistema Sanitario Nazionale (SSN) efficiente. Tagliare il finanziamento al 5,7% del PIL entro il 2029 è una scelta irresponsabile che mette a rischio la salute dei cittadini e viola il principio costituzionale dell'articolo 32", ha dichiarato in una nota Alessandro Zan, eurodeputato e componente della Segreteria Pd.
"La crescita prevista del Fondo Sanitario Nazionale è minima: +1% per il 2025 e variazioni marginali negli anni successivi. Questo trend è una chiara dimostrazione del disinvestimento cronico nella sanità pubblica, mascherato da aumenti simbolici", ha proseguito Zan. "È sconcertante che, come nella vicenda del sottosegretario Gemmato, si tagli il pubblico per favorire le cliniche private vicine agli amici del Governo. Invece di rafforzare il SSN, si indebolisce il sistema pubblico, aprendo la strada a interessi privati che minano i principi di universalità e equità", ha aggiunto. "Il PD chiede un cambio di rotta immediato: è necessario reperire risorse aggiuntive e garantire una gestione trasparente nelle collaborazioni pubblico-privato. Non possiamo permettere che l'universalismo della sanità resti solo un principio sulla carta", ha concluso Zan.