(ASI) Firenze, 31 agosto 2024 - "Tutta la nostra vicinanza al collega Davide per l'aggressione subita ieri sera a Firenze da un noleggiatore. Il fenomeno purtroppo si ripete. Non esiste settore economico al mondo dove si accetta che esista un sistema di regole differenti per fare il medesimo lavoro.
Non tra i ristoratori, non tra i fornai, non tra i commercialisti, gli avvocati, i parrucchieri, i falegnami. Se le regole tra operatori sono differenti vuol dire che il lavoro è diverso. Questa ingiustizia di fondo è alla radice della legittima rabbia dei tassisti fiorentini verso ncc provenienti dai più disparati comuni che non hanno obbligo di tariffa tassametrica, obbligo di prestazione, obbligo di turno", afferma in una nota Claudio Giudici, presidente nazionale Uritaxi e presidente del 4390 Taxi Firenze.
"Hanno però due obblighi: quello di servire stabilmente il territorio che li autorizza, in quanto servizio locale, e quello di acquisire e stazionare nella propria rimessa comunale. Un ncc - spiega Giudici - deve prendere il servizio dalla propria rimessa comunale, e poi può andare a prelevare il cliente dove questi desidera. Finito quel servizio, se non ne ha altri acquisiti legittimamente dalla propria rimessa, coincidente con la sede operativa, deve rientrare nel suo comune. Le chiamate tramite Uber fatte sul momento con tempi di attesa di pochissimi minuti, se l'ncc proviene da Pitigliano, Ponsacco, Prato, Porcari, Massa e Cozzile, Marciana Marina, e così via e non ha il foglio di servizio, sono sicuramente acquisite in modo illegittimo".
"Il danno è plurimo: agli operatori taxi e ncc del comune di Firenze, alla comunità territoriale che li ha autorizzati, divenendo orfana di mezzi di trasporto: cittadini, strutture ricettive, turisti là presenti, che non sanno poi a chi rivolgersi a causa della stabile migrazione degli ncc del loro comune, a Firenze o altro comune. La concorrenza sleale, il privilegio, l'illegalità, se non perseguiti portano a tensioni e finanche alla giustizia "fai da te". Il problema qui a Firenze - sottolinea il presidente Uritaxi e 4390 - è diventato che al senso di responsabilità dei tassisti fiorentini si sta contrapponendo non solo l'abusivismo, ma perfino l'arroganza e la violenza di soggetti che pare non abbiano nulla da perdere. Qualche mese fa toccò a Simone, tassista fiorentino, prendersi una testata da un noleggiatore, che ancora oggi opera indisturbato a Firenze; ieri notte è toccato a Davide, altro tassista fiorentino, essere strattonato a terra. Se al danno dell'ingiustizia subita, ci metti anche la beffa di punti di sutura e tutore, diventa impossibile richiamare i colleghi al senso di responsabilità in attesa che le autorità facciano qualcosa". "Confidiamo - l'appello di Giudici - che Palazzo Vecchio non resti sordo e cieco di fronte a tutto ciò, perché un problema di abusivismo sta diventando un problema di ordine pubblico".