Fdi: Fanpage pagherebbe il 40% in meno i giornalisti? Interrogazione per sapere di più.

(ASI) Sulla indagine effetuata da Libero circa i pagamenti dei giornalisti di Fanpage interviene Fratelli d' Italia.  Si riportano le note fatte sulla vicenda da: Lucio Malan., Raffaele Speranzon, Walter Rizzetto, Paolo Marcheschi, Marcello Coppo, Denis Nesci,Silvio Giovine.

Fanpage. Malan (FdI): paga meno i propri giornalisti? Cancellato farà inchiesta su questo?

(ASI) “Compensi ai propri giornalisti inferiori del 40 per cento rispetto a quelli delle altre testate? È quello che scrive oggi Libero in un’inchiesta a proposito di Fanpage. Insomma, la testata che non fa sconti al governo Meloni e Fratelli d’Italia, pronta a utilizzare sistemi spionistici per infiltrarsi nel movimento giovanile di FdI in modi ai limiti della legalità, non disdegnerebbe di ricorrere a particolari soluzioni contrattuali pur di pagare meno i propri giornalisti. Chissà se vedremo Fanpage, così solerte ad indagare gli altri, puntare i riflettori ed anche i microfoni su se stessa. Anche perché, come risulterebbe sempre dall’articolo di Libero, i ricavi della proprietà andrebbero a gonfie vele. Mica ci si può appellare al cosiddetto giornalismo d’inchiesta solo quando si tratta di attaccare gli avversari. Cancellato potrebbe infiltrarsi nel suo personale sotto falso nome per scoprire la verità, no?”. Lo dichiara in una nota il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.

 

Fanpage. Speranzon (FdI): Giornalisti malpagati? Forse preferiscono gli imbucati nei partiti scomodi?

(ASI) “Attraverso particolari soluzioni contrattuali, Fanpage pagherebbe i propri giornalisti circa il 40 per cento in meno rispetto a quanto prendono in media i colleghi di altre testate. È quanto emergerebbe da uno scrupoloso articolo uscito oggi su Libero. L’ipocrisia della sinistra sul tema del lavoro non stupisce affatto: da un lato - come emerge sempre oggi su Libero - Stellantis che paga stipendi d'oro ai propri manager ma manda a casa i lavoratori, dall'altro Fanpage che pubblica appelli per il salario minimo, ha ricavi alle stelle e poi sfrutterebbe la propria manodopera. Quella del giornalista è una professione che andrebbe dignitosamente retribuita, ma forse qualcuno l'ha confusa con i lavoretti da imbucato nei partiti scomodi”. Lo dichiara in una nota il vicepresidente vicario dei senatori di Fratelli d'Italia, Raffaele Speranzon.

 

Fanpage, Rizzetto (FdI): presenterò interrogazione per sapere di più sul metodo di pagamento

(ASI) Roma -  “Pare che Fanpage non brilli per conti in ordine e rispetto del lavoro. L’approfondimento pubblicato oggi da “Libero” sul ‘metodo Fanpage’ è piuttosto inquietante e mostra un’altra faccia di questo sito online che è giusto che il lettore conosca, esattamente come le inchieste che tanto hanno pubblicizzato. Sono reali le decurtazioni contrattuali applicate a dipendenti e a collaboratori? La società che gestisce il sito Fanpage paga i propri giornalisti il 40% in meno degli altri operatori dell’informazione che lavorano per altre testate giornalistiche? Si tratta inoltre della stessa società e dello stesso sito di notizie che qualche mese pubblicava articoli a supporto del salario minimo. Se davvero ci si vuole occupare di contratti e compensi, non bisognerebbe prima avere i propri contratti e rapporti di lavoro regolari che prevedano un congruo trattamento economico, diritto di ogni lavoratore? Ricordo che la Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana), sindacato unico e unitario dei giornalisti italiani, si è rifiutato di firmare gli accordi e gli stipendi a metà come proposto dalla società che gestisce Fanpage. La stessa società che per pagare meno i propri giornalisti si è rivolta al sindacato Figec-Cisal. Per la Fnsi l’accordo con il sindacato Figec-Cisal rappresenta “un’operazione avventuristica e priva di qualsiasi efficacia”. Voglio ricordare a Fanpage che assumere giornalisti a basso costo non solo è ingiusto ma priva questi lavoratori della dignità che invece si acquisisce esattamente attraverso la loro professionalità. Anticipo che sto pensando di presentare una interrogazione parlamentare per capirci di più e soprattutto se è un caso isolato”. Lo afferma in una nota il Presidente della Commissione Lavoro della Camera, On. Walter Rizzetto (FdI).

 

Lavoro. Marcheschi (FdI): Fanpage faccia inchiesta su suoi giornalisti sfruttati

(ASI) “Interessante approfondimento di Libero sul metodo Fanpage: inchieste chirurgiche per colpire la destra, appelli per chiedere il salario minimo e poi i propri giornalisti pagati il 40 per cento in meno degli altri. Questo arruolamento di manodopera a basso costo, secondo Libero, avverrebbe mentre crescono gli utili editoriali della Ciaopeople, la società che gestisce il sito d’informazione. La tanto decantata libertà di stampa si persegue anzitutto pagando equi compensi ai giornalisti, non descrivendo fantasiose congetture autoritarie. Se quanto emerso è vero, un’inchiesta seria andrebbe fatta, ma su Fanpage che sfrutta i giornalisti”. Lo dichiara in una nota il senatore Paolo Marcheschi, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura.

 

LAVORO. COPPO (FDI):ù, FANPAGE E STELLANTIS, IL TURBOCAPITALISMO SPINTO DALLA SINISTRA

(ASI) "È preoccupante notare come in due realtà di primo piano, Fanpage e Stellantis, una paga poco i dipendenti, l’altra paga molto le due persone al vertice e probabilmente medita licenziamenti. Da un lato, un'inchiesta condotta da Libero evidenzia le contraddizioni tra il sostegno pubblico di Fanpage all'introduzione del salario minimo e la presunta mancata applicazione di condizioni salariali eque al proprio interno. Nonostante l'incremento dei ricavi editoriali, sembra esserci una preoccupante discrepanza tra i principi dichiarati e la realtà. Forse Fanpage dovrebbe rivolgere maggiore attenzione alla propria gestione interna, piuttosto che dedicarsi a continue critiche nei confronti di Fratelli d'Italia. Sarebbe interessante vedere cosa potrebbe documentare un infiltrato nelle sue redazioni ma, fortunatamente, queste pratiche staliniste, a loro tanto care, non sono cosi diffuse nel nostro Paese. Dall'altro lato, c’è la situazione di Stellantis. Mentre l'azienda pare pianificare licenziamenti e ricorrere alla cassa integrazione, i vertici continuano a percepire compensi importanti e maggiori dell’anno precedente, con il Ceo che guadagna 36 milioni di euro e il presidente Elkann oltre 4 milioni. In Italia, la Cgil, guidata da Maurizio Landini, si limita a parlare di green e mobilità elettrica per giustificare la riduzione della produzione, mentre in Francia e Stati Uniti i sindacati hanno alzato la voce. Tutto questo succede con il fuoco compagno che genera distrazione con alcuni media, dimentichi delle promesse non mantenute da Stellantis sull'aumento della produzione nel nostro paese. Spero vivamente che questo silenzio non diventi complicità e che si eviti di avallare, tacitamente, situazioni che sono ormai difficilmente spiegabili”. Lo dichiara Marcello Coppo, deputato di Fratelli d'Italia e capogruppo della Commissione d’inchiesta sulle condizioni di Lavoro in Italia.

 

FdI, Nesci: Stellantis e Fanpage casi paradossali della situazione occupazionale in Italia

(ASI) “Un colosso dell’automotive come Stellantis che manda a casa migliaia di lavoratori, ma aumenta le remunerazioni milionarie ai propri top manager. Secondo quanto riportato dal quotidiano “Libero”, nel giornale on line Fanpage ci sarebbero giornalisti sottopagati e sfruttati perfino per infiltrarsi per mesi dentro organizzazioni politiche giovanili”. “Sono questi due paradossali casi della situazione occupazionale in Italia, che da decenni devastano redditi delle famiglie e alterano in maniera penalizzante per l’economia italiana il mercato del lavoro. E’ anche contro queste gravi distorsioni dell’occupazione che il governo Meloni ha da tempo intrapreso politiche virtuose che stanno portando a una inversione di tendenza nei salari e nei redditi delle famiglie, di cui per anni i governi di sinistra hanno ignorato l’importanza” È quanto afferma in una nota l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Denis Nesci. 

 

LAVORO. GIOVINE (FDI), STELLANTIS, FANPAGE E L'IPOCRISIA DELLA SINISTRA

(ASI) “È assordante il silenzio della sinistra e dei sindacati, che si sono sempre dichiarati paladini dei lavoratori, sulle gravi situazioni di Stellantis e Fanpage. Nel primo caso, mentre i dirigenti percepiscono compensi stratosferici, arrivano preoccupanti annunci di cassa integrazione e licenziamenti per gli operai. Quanto a Fanpage invece, sito di informazione divenuto celebre soprattutto per le inchieste sul centrodestra, come denuncia oggi Libero paga i suoi giornalisti il 40% in meno degli altri. Perché i sindacati e la sinistra non dicono nulla? Difensori dei lavoratori, ma solo a parole”. Lo dichiin una nota ara il deputato di Fratelli d'Italia Silvio Giovine.

 

 

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