(ASI) "Il Tribunale di Vercelli ha condannato l'Inail a risarcire la vedova di un trasportatore di cemento-eternit, che per conto di una ditta casalese, si era esposto all'asbesto senza protezioni, contraendo il mesotelioma.
La vedova di questo autotrasportatore, deceduto nel 2016, riceverà un'indennità mensile di 1.740 euro, inclusi tutti gli arretrati per una cifra di circa 150mila euro.
Ritengo che questo pronunciamento sia un altro importante progresso in campo giudiziario, per affermare in modo netto ed incontrovertibile i diritti dei familiari dei malati di mesotelioma pleurico, contratto per aver lavorato esposti all’asbesto senza protezioni.
L'Inail persiste nel negare il riconoscimento di questo principio, costringendo le famiglie delle vittime di questa terribile malattia, che non lascia scampo, a lunghe vertenze giudiziarie. La mia attenzione non è mai venuta meno su questo punto ma, ritengo che sia necessario uno sforzo in più, e se possibile corale, scevro dalle dinamiche della contrapposizione politica, per porre fine a questa situazione.
Casale Monferrato è ora, grazie allo sforzo collettivo di cittadini ed istituzioni, la città che, sul piano della bonifica dalle scorie di amianto, ha raggiunto il migliore risultato, fra tutti i centri contaminati. La mia città sia testimone nel mondo dei rischi connessi all'esposizione all'amianto: diventi il centro di irradiazione di quella "moral suasion" che dovrebbe raggiungere tutti coloro che non hanno ancora ben compreso il pericolo devastante che questo minerale rappresenta per la nostra salute” - È quando ha dichiarato il deputato di Fratelkli d'Italia di Casale Monferrato, Enzo Amich, da sempre in prima linea sui temi inerenti all’amianto.