“Dall’Ue modelli spaventosi sul diritto alla vita, Meloni e Tajani richiamino il nostro ambasciatore”
(ASI) "Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia e impegnato alle europee con simbolo e candidati con la lista Libertà, rivolge un appello al governo: “Chiedo al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, così come al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, di richiamare immediatamente a Roma il nostro ambasciatore in Olanda per consultazioni.
Lo Stato olandese ha infatti ucciso il 22 maggio una ragazza depressa 29enne, Zoraya ter Beek, attraverso l’Euthanasia expertise center. Mi chiedo come possa l’Italia tollerare che dall’Ue arrivino modelli così spaventosi rispetto al diritto alla vita in particolare dei giovani psicologicamente più fragili. La morte di Zoraya non è la prima, da anni in Olanda si procede alla soppressione di malati psichici under 30, come esplicitato nei documenti ufficiali che raccontano l’andamento delle uccisioni di Stato tramite suicidio assistito e eutanasia. Se dall’Europa arriva un modello normativo così simile agli atti compiuti dai nazisti con la Aktion T4, ritengo che l’Italia debba esplicitare tutto il suo dissenso. Invece arriva solo un silenzio complice. Anche per questo alle elezioni europee bisogna votare la lista Libertà, che ormai diventa la libertà di essere lasciato in vita se sofferenti e improduttivi, libertà non più ovvia ma da rivendicare. Chiunque di noi avrebbe istintivamente impedito l’uccisione di Zoraya. In Europa c’è però chi vuole ribaltare i dati di umanità trasformandoci in indifferenti se non complici quando vediamo una ragazza che vuole uccidersi. Se Zoraya fosse stata su un ponte minacciando di buttarsi giù ci saremmo tutti fermati a dissuaderla. Lo Stato olandese invece le ha dato la spinta per finire nel baratro. Qui siamo a un bivio, è il bivio tra una società umana ed un criterio barbaro. L’Italia proprio a partire dal caso di Zoraya deve avviare un dibattito in Europa per evidenziare la follia delle normative che vogliono cancellare il diritto alla vita dei sofferenti, incoraggiando i loro istinti al suicidio. Questa è disumanità europea da battere dal bastione italiano di difesa del valore della vita. Perché solo se c’è vita c’è libertà”. Così in una nota Mario Adinolfi, Presidente del Popolo della Famiglia.
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