(ASI) Nell'alveo politico l'ascesa dello ius soli, ovvero la legge che garantirebbe cittadinanza italiana a tutti i bambini nati in Italia (compresi i figli di immigrati), accusa una brusca frenata dopo le parole del ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri.
"Lo ius soli semplice creerebbe le condizioni di far nascere in Italia bambini da tutto il mondo".
La responsabile del Viminale ha poi spiegato più approfonditamente la sua posizione: "Se un bambino è nato in Italia - ha detto - i genitori sono stabilmente in Italia e magari ha già fatto parte degli studi qua ed è inserito, allora credo sia giusto". Contrarietà, dunque, allo ius soli "puro" caldeggiato da ampi settori della sinistra e di Fli, oltre che dal Quirinale.
La Cancellieri, ospite ad una trasmissione Rai, ha poi speso parole anche sulla desolante situazione che si vive nelle carceri italiane: "Ne ho visitate tante - ha detto - ce ne sono che funzionano bene ma da altre mi domando come non si possa uscire fortemente peggiorati". Tuttavia, la soluzione a tale degrado non può passare per l'aministia, la quale - ha proseguito il ministro - "la vedo come un atto di clemenza legato a fatti particolari, se dev'essere uno svuotacarceri come cittadina mi ribello".