(ASI) Si è svolta, presso la Camera dei Deputati, la conferenza promossa da Confassociazioni Public Affairs, dal titolo “Rappresentanza d’interessi: una regolamentazione necessaria”.
Sono intervenuti per i saluti istituzionali: l’On. Nazario Pagano, Presidente della Commissione Affari Costituzionali; l’On. Naike Gruppioni, Deputato della Repubblica; Angelo Deiana, Presidente Confassociazioni.
Il consesso ha visto la partecipazione di: Alessandro Bertoldi, Presidente Confassociazioni Public Affairs; Ezio Stellato, Presidente Factory Tax e Direttivo Confassociazioni PA; Andrea Morbelli, Partner Open Gate Italia e Direttivo Confassociazioni PA.
Il sondaggista Giorgio De Carlo, Direttore Istituto Quaeris, ha presentato la ricerca sulla Lobbying.
"Ci tenevamo particolarmente oggi a intervenire qui per dare un ulteriore stimolo sul tema della regolamentazione della Rappresentanza d'interessi. Diventa paradossale che si chieda a noi, in quanto liberalisti, di regolamentare questa attività. Ma per operare in serenità e anche per avere un riconoscimento istituzionale, che ad oggi c'è stato solo in questa sede, dove esiste un registro della Rappresentanza d'interessi, è necessario avere una legge quadro. Che forse questa volta è in dirittura d'arrivo" - È quanto affermato da Alessandro Bertoldi, Presidente Confassociazioni Public Affairs.
"Come già più volte sottolineato, l'assenza in Italia di una strutturata regolamentazione della Lobbying ha determinato e continua a determinare scarsa trasparenza nell'interazione fra interessi privati e PA, rendendo difficoltoso il lavoro del decisore pubblico, che non ricevendo informazione corretta e trasparente fatica ad avere un'idea chiara circa le azioni da intraprendere e gli interessi da tutelare. La Commissione che presiedo ha dato il via ad una indagine conoscitiva finalizzata ad acquisire tramite una particolare procedura di informazione del Parlamento notizie e documenti utili all'attività delle Camere. Auspico infine si giunga alla creazione di un testo legislativo sulla materia in questione condiviso da tutte le forze politiche" - È quanto affermato dall’On. Nazario Pagano, Presidente della Commissione Affari Costituzionali.
"Nelle relazioni politiche ed economiche il ruolo dei portatori di interesse necessita assolutamente di una regolamentazione organica, in modo tale da poter tracciare le regole che definiscono il ruolo e le responsabilità dei rappresentanti di interesse. Reputo fondamentale per la salute della democrazia permettere agli operatori del Public Affairs di collegare gli interessi delle aziende con quelli collettivi, fornendo informazioni accurate ai decisori pubblici, alle istituzioni, ai media e all'opinione pubblica, e di contribuire attivamente alla definizione delle politiche nazionali e locali. Il vuoto normativo che esiste in Italia su tale materia deve essere colmato, alla luce delle indicazioni provenienti dalle autorità anticorruzione e dall'UE" - È quanto dichiarato dall’On. Naike Gruppioni, Deputato della Repubblica.
"Il problema è che non si è nemmeno applicato l'art. 39 della Costituzione, sulla Rappresentanza in generale. Quindi stiamo affrontando un problema strategico di questo Paese. Negli USA, per fare un esempio, esistono nella capitale Washington, a parte gli edifici governativi, le sedi di tutte le rappresentanze di interessi più importanti di un'economia chiaramente avanzata come quella americana che esprimono questa attività nella maniera più trasparente possibile. È chiaro che anche in Italia è necessario compiere un passo in avanti e non può essere che quello di far emergere la consapevolezza delle parti in gioco, poiché inefficienza e corruzione trovano condizioni fertili. Una base normativa, una legge quadro, che dia punti di riferimento di tipo strategico a questo sistema, come il registro, l'incardinamento presso l'antitrust e chiarezza sul tema del traffico di interesse, è in grado di tracciare una chiara linea di confine tra lecito e illecito" - È quanto dichiarato da Angelo Deiana, Presidente Confassociazioni.
"Da parecchi anni presso le Università di maggior prestigio ci sono sempre stati corsi di specializzazione in materia di Lobbying. Facendo questo tipo di formazione si è avuta l'intenzione di introdurre una figura chiara, che tuttavia oggi non trova accoglimento. La legge deve quindi intervenire urgentemente affinché si componga una disciplina nei riguardi della rappresentanza di interessi e di chi riveste questo ruolo. Perché quando si creano queste figure in ambito accademico significa che si creano delle aspettative di lavoro. Noi nel 2015 non sapevamo cosa fosse la Reputation, l'Advocacy e la Public Affairs. Ma nella realtà queste terminologie in Europa, nel mondo statunitense, nel mondo anglosassone esistevano da sempre" - È quanto dichiarato da Ezio Stellato, Presidente Factory Tax e Direttivo Confassociazioni PA.
"Da ultraliberale quale mi ritengo arrivo a dire che in teoria questa norma non servirebbe al nostro sistema. Avremmo già tutte le norme per far sì che, regolati dal mercato e dalla regolamentazione esistente, qualsiasi portatore di interesse possa dialogare con la politica in maniera trasparente. Si dovrebbero costruire in maniera più strutturata non soltanto i doveri dei lobbisti ma anche i loro diritti per avere l' per avere l'accesso ai draft normativi e in grado di permettere loro di contribuire al processo normativo. Solo in questa maniera c'è la totale trasparenza e la lotta alla corruzione. Se non si sono fatti passi avanti in Italia in quest'ambito è per una questione culturale"- E' quanto dichiarato da Andrea Morbelli, Partner Open Gate Italia e Direttivo Confassociazioni PA.
"Sono coinvolto nel settore del public affairs, dove rappresento professionisti e aziende nell'ambito di Confassociazioni. La mancanza di una regolamentazione organica rende difficile definire il ruolo dei rappresentanti di interesse, che operano per collegare gli interessi aziendali con quelli collettivi, influenzando le politiche pubbliche. Attualmente, stiamo rispondendo a un invito a contribuire a un'indagine conoscitiva, evidenziando le sfide e le opportunità del nostro settore. Mentre il dibattito legislativo in Parlamento è in corso da tempo, la mancanza di una normativa chiara ha portato alla creazione di un registro per i rappresentanti di interesse. I dati di un sondaggio condotto nel 2023 riflettono una percezione mista del lobbying in Italia. Sebbene la maggioranza degli intervistati abbia un'opinione positiva sull'attività, si ritiene che la regolamentazione sia insufficiente. Inoltre, viene indicato che i settori più attivi delle lobby includono servizi finanziari, energia, sanità e telecomunicazioni" -E' quanto dichiarato da Giorgio De Carlo, Direttore Istituto Quaeris e Direttivo Confassociazioni PA.
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