(ASI) Roma – “Sulla carne coltivata avevamo ragione noi. Come avevamo ampiamente previsto, la Commissione Europea ha archiviato la procedura di notifica sulla legge voluta da Lollobrigida.
In pratica, una delle bandiere tanto sventolate dal ministro e da tutto il governo Meloni non è applicabile perché è stata notificata a Bruxelles solo dopo la sua approvazione. Avevamo denunciato il ritiro della notifica da parte del governo prima della valutazione Ue e persino il Presidente della Repubblica aveva espresso la sua preoccupazione. Ma Lollobrigida aveva tirato dritto, sostenendo che l’Italia non avrebbe avuto problemi e che il ritiro della notifica era motivato dalla discussione parlamentare in atto, che avrebbe potuto modificare la legge. La verità è che il ministro voleva evitare una immediata bocciatura da parte della Commissione e così si è sottratto al giudizio. Adesso, però, a pagare sarà il Paese, che rischia una procedura d’infrazione e una sanzione. E nel frattempo, la legge che per il nostro governo era d’avanguardia, è morta ancor prima di nascere. Allo stato attuale, vieta una cosa che non è ancora stata autorizzata e dunque è perfettamente inutile. Ma nel momento in cui la carne coltivata dovesse ricevere l’ok della Ue, la legge sarà inapplicabile. Un’autentica figuraccia del governo”. Lo scrivono in una nota Senatori e Deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura Sabrina Licheri, Gisella Naturale, Luigi Nave, Alessandro Caramiello, Susanna Cherchi e Sergio Costa.