(ASI)Roma - “Ancora una volta alla luce dei fatti di cronaca giudiziaria alcuni organi d’informazione parlano erroneamente di lobbying in relazione a ipotesi di reato quali corruzione, turbativa d’asta e traffico d’influenze illecite.
Ribadiamo come non vi sia nulla di più distante tra i reati in questione e l’attività di lobbying professionale, lecita e trasparente che svolgono nel nostro Paese oltre un migliaio di professionisti del settore. Affermiamo ancora una volta come vi sia la necessità che i media facciano della corretta informazione in merito, evitando di screditare migliaia di professionisti onesti e per bene che svolgono lecitamente quest’attività. La lobbying é proprio quell’attività che funge da miglior antidoto contro la corruzione e le altre attività illecite affini, le quali rappresentano un concorrente sleale e dannoso per i professionisti del settore. Nessuno di coloro che si è iscritto al Registro per la Rappresentanza d’interessi alla Camera dei Deputati ci risulta essere stato recentemente coinvolto in scandali o vicende giudiziarie rilevanti. Così come siamo noi i primi a chiedere da molto tempo al Parlamento una legge quadro che regoli e riconosca a pieno la nostra professione, mettendo così fuori legge chi millanta di svolgere la nostra professione e chi tenta di svolgerla abusivamente. Siamo in fase di audizione in Commissioni Affari Costituzionali alla Camera proprio per fornire il nostro contributo a una norma che risulta essere sempre più fondamentale a tutela di tutti gli operatori coinvolti e nell’interesse pubblico. Siamo fiduciosi che nel 2024 il Parlamento vorrà finalmente approvare una legge quadro sull’attività di lobbying che ponga fine a ogni malinteso, dando peraltro i giusti obblighi e la meritata dignità alla categoria” - Così in una nota Alessandro Bertoldi ed Ezio Stellato, rispettivamente Presidente e Membro del Direttivo di Confassociazioni Public Affairs, organizzazione che rappresenta i professionisti del settore delle relazioni.