(ASI) "Qual è il limite tra la libertà di espressione delle proprie opinioni personali - che possono non essere gradite a tutti - e quello che per semplicità viene definito 'odio etnico o razziale' o meglio utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico 'propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa', previsto e punito dall’art. 604 bis c.p.?
La giurisprudenza da tempo è chiara nel sostenere che non debba trattarsi di qualsiasi sentimento di generica antipatia, insofferenza o rifiuto (Cass. pen. Sez. I Sent. n. 1602 del 16.01.20) e che occorre un quid pluris rispetto alla mera manifestazione di opinioni personali (Cass. Pen. Sez. III Sent. n. 33179 del 31.07.2013, Cass. Pen. Sez. V Sent. n. 31655 del 24.01.2001).
Ieri 30 novembre 2023 il GIP del Tribunale di Trieste dott. Tomassini è stato chiamato appunto a decidere se gli otto post pubblicati da Fabio Tuiach nel periodo che va dal 30.12.20 al 09.02.21 sulla piattaforma social russa “VK” possano configurare l’ipotesi di reato di cui all’art. 604 bis c.p., possiamo anche dire che il GIP doveva decidere se la condotta del Tuiach fosse munita di un disvalore specifico tale da definirsi propaganda, che non si trattasse del semplice appiattimento sul disvalore delle idee oggetto della diffusione, semplicemente perché non apprezzate dal denunciante.
La questione è arrivata all’attenzione del dott. Tomassini in seguito all’imputazione coatta del 16.12.22 a firma di altro GIP dello stesso Ufficio del Tribunale di Trieste, la dott. Manila Savà, dopo che la Procura dello stesso Tribunale in data 25.10.21 - 03.12.21 aveva proposto l’archiviazione, cui era seguita il 30.11.21 l’opposizione all’archiviazione da parte del querelante Avv. Alberto Kostoris. Il GIP Savà aveva ancorato la decisione a un paventato pericolo concreto che le esternazioni del Tuiach avrebbero - a suo dire - ingenerato - in quanto secondo il racconto del Kostoris (in s.i.t. del 12.05.22) questi sarebbe stato oggetto di offese a sfondo razziale, da parte di ignoti che nel farlo si sarebbero richiamati alle affermazioni antisemite pubblicate dall’indagato (come riportato in provvedimento di imputazione coatta del 16.12.22).
Poco dopo le ore undici nell’aula 290, dopo le premesse di rito e i saluti e le scuse dell’Avv. Nicola Trisciuoglio al dott. Tomassini per non potere presiedere all’udienza a causa di un concomitante impegno presso il Tribunale di Roma, portate dall’Avv. Paola Calvano che lo sostituiva in udienza, si è aperta la discussione, a cui ha assistito anche la collega Avv. Maria Genovese per l’Avv. Kostoris che ha deciso però di non costituirsi parte civile. Il PM ha continuato a manifestare le sue perplessità nel sostenere l’accusa come formulata dalla dott.ssa Savà ed ha chiesto approfondimenti in sede dibattimentale. La difesa, invece, nel solco tracciato dalla Corte di Cassazione (Sent. n. 1602 del 24.08.20) al fine di escludere gli elementi costitutivi della fattispecie tipica, ha descritto il contesto in cui i post sono nati, ambiente permeato degli insegnamenti di stampo cristiano-cattolici che Tuiach non fa mistero di seguire e professare, per poi in relazione a ciascun post, dimostrare la fonte da cui l’ex campione dei pesi massimi ha attinto la notizia, fatta propria attraverso la condivisione sul profilo social russo. Peraltro, nelle dichiarazioni rilasciate dall’Avv. Kostoris nel 2020 e nel 2021 - visibili su internet - lui stesso indica le cause e i presunti autori delle offese di cui era stato destinatario: non altri che i fuoriusciti dall’Associazione Nimdvim, da lui fondata nel 2017, perché - a suo dire - aveva preso posizione istituzionale contro i no task e i no vax, escludendo, in quella sede, che potesse trattarsi dell’imputato e delle sue esternazioni.
Ma cosa dice Fabio Tuiach in questi post? Più volte invita alla pace che può essere raggiunta attraverso la preghiera; ricorda l’episodio di alcuni anni prima in cui il vicesindaco di Trieste aveva parlato di complotto giudaico massonico ed era stato denunciato e poi riporta la teoria secondo la quale l’Occidente sarebbe governato da satanisti pedofili, di cui non ha la paternità in quanto l’affermazione è di Padre Livio di Radio Maria, che ha pubblicato la sua lectio “Pedofilia: culto satanico nei centri di potere” il 16.07.20 su YouTube, raccogliendo 40.911 visualizzazioni, tra cui quella del Tuiach. Ancora, riporta la notizia apparsa il 17.11.20 su 'moked' portale dell’ebraismo italiano dove Mikael Dolsten, scienziato israeliano della Pfzier ha dichiarato: “c’è una forte tradizione ebraica nel dare un contributo all’umanità e in particolare all’interno della medicina”.
Poi, ha riportato la notizia del “Messaggero on line” del 03.10.21 in cui tre alabardieri - guardie svizzere - hanno lasciato il servizio perché non hanno accettato l’obbligo del green-pass deciso dal Papa. Ancora, quella del 23.08.21 di “Vanity Fair” secondo la quale i Talebani hanno vietato il vaccino anti-Covid; così come pure gli ebrei ortodossi hanno rifiutato le vaccinazioni anti-Covid (v. articolo del Post del 14.02.21). Tuiach manifesta poi la sua stima per Don Curzio Nitoglia e la sua correlazione tra ebraismo, massoneria e satanismo, ricorda poi la preghiera esorcista di Papa Leone XIII eliminata dal Concilio Vaticano II. Cita, infine, una pagina di Cesare Sacchetti e la frase di Mel Gibson secondo la quale “gli ebrei sono responsabili di tutte le guerre del mondo”. All’esito di una Camera di Consiglio durata un’ora e trenta il GIP dott. Tommasini ha dichiarato “non luogo a procedere perché il fatto non sussiste”. Tra novanta giorni la motivazione. Così in una nota l’Avv. Paola Calvano dello studio capitolino dell’Avv. Nicola Trisciuoglio.