(ASI) Nelle settimane scorse, a seguito delle drammatiche notizie circa l’eventuale dismissione di grande parte dell’apparato produttivo di Stellantis nell’area del cassinate - rimbalzate più volte sui media nazionali e in intere trasmissioni televisive di approfondimento - il Partito Comunista Italiano, con una lettera destinata ai sindaci di tutti i comuni delle province di Latina e Frosinone, inclusi gli enti provinciali stessi, ha richisto espressamente agli enti locali, di schierarsi con atti amminastrativi a fianco dei lavoratori, a difesa delle realtà produttive dell’automotive.
Successivamente tali contenuti avrebbero dovuto essere oggetto di confronto in Consiglio Comunale della città di Cassino. “Ma, - racconta Oreste della Posta, segretario regionale del PCI Lazio in una nota per la stampa - lo scorso 28 novembre 2023, alle ore 18,00 si sarebbe dovuto celebrare il Consiglio Comunale del Comune di Cassino, in seduta straordinaria, il “si sarebbe” come è ovvio presuppone che in realtà il consiglio non si è tenuto: per mancanza del numero legale, il che, di per sé non è certamente una notizia eccezionale anche perché accade sovente in ogni Comune, che per motivi vari possa mancare il numero legale. In realtà, in questo caso, la maggioranza ha dimostrato irresponsabilmente, di anteporre i propri interessi di parte, agli interessi generali visto che rispetto ai quattro punti all’ordine del giorno, due erano dedicati alla crisi che sta vivendo lo stabilimento ex Fiat ex FCA attuale Stellantis. In realtà - continua il dirigente comunista - oltre alla discussione generale posto al terzo punto dell’O.d.g. era in discussione al successivo punto, la mozione prot. 69272/223 presentata proprio per la crisi Stellatis dal Sindaco e un nutrito numero di consiglieri.”. Per questo il Segretario Regionale ricorda proprio che” già un mese fa le Federazioni provinciali di Frosinone e Latina avevano sollecitato tutti i comuni delle due provincie ad assumere atti e iniziative necessarie a porre all’attenzione dell’opinione pubblica, e del Ministero competente il problema prima che sia troppo tardi. Per questo - ha denunciato Della Posta - riteniamo che l’atteggiamento adottato dalla maggioranza del Comune di Cassino sia un comportamento fuori ogni logica politica che dimostra ancora una volta l’autoreferenzialità di certe forze politiche che antepongono il proprio interesse politico di bottega a quello del rischio della perdita dell’industria automobilistica del nostro territorio e la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro con una inevitabile crisi occupazionale che risulterebbe assolutamente non più sopportabile, per il sud del Lazio già in crisi e con gravi problemi sociali.”. Tutto ciò, come denunciato più volte dai comunisti del Lazio e dalPCI nazionale, anche in costanza di non-scelte del Governo Meloni, in linea con i decenni precedenti dei Governi succedutisi che non hanno messo mano ad un vero e proprio piano industriale dell’automotive nel nostro Paese, tanto meno scelte strategiche per la ricerca e l’adozione di misure tecnoligche almeno concorrenti col quadro internazionale. Il PCI conferma che è il lavoro, l’elaborazione sindacale che ha pi volte indicato le strade per mantenere un ruolo rpoduttivo all’altezza e la difesa e potenziamento della stessa occupazione. La strada principe è: fuori la finanziarizzazione dalle attività produttive, sostegno alla ricerca pubblica che può essere la chiave di volta per mantenere nel nostro Paese una grande possibilità. Altro che vendite degli asset d’eccellenza per casseforti di un capitalismo lontano dalle capacità produttive!”. Così in una nota PCI Lazio.