(ASI) La Camera, con 309 voti favorevoli e 298 contrari, ha respinto la richiesta di arresto nei confronti del deputato del Pdl, Nicola Cosentino.
Nonostante l'annuncio dell'ex Ministro degli Interni Roberto Maroni, la Lega, ago della bilancia nelle votazioni, ha votato secondo 'coscienza'. "L'altro giorno- dichiara Maroni- ho espresso la posizione della Lega che era quella di dire sì all'arresto al quale ero favorevole. Non ho condiviso la posizione di lasciare libertà di voto".
Dopo le votazioni segrete, è arrivato subito l'annuncio da parte di Cosentino circa le proprie dimissioni da coordinatore campano del Pdl. Tante le polemiche nate in seguito all'esito sfavorevole dello scrutinio. Dalle file dell'Italia dei Valori è stato il leader Di Pietro a parlare, definendo lo spoglio una vergogna. "Il Parlamento, per fini ignobili e immorali ha voluto garantire l'impunità a Cosentino. Anche lui ha votato e già questo è una vergogna in sè: ritengo immorale che alla votazione per decidere se concedere o meno l'arresto a un parlamentare voti anche il parlamentare stesso. Il Parlamento ha violato la Costituzione, spero che il Presidente della Repubblica se lo ricordi". Così Antonio di Pietro nel corso della puntata di questa sera di Piazzapulita, il programma di Corrado Formigli su LA7, dedicata al caso Cosentino. "Non so", ha aggiunto Di Pietro, "se Cosentino esce vincitore dalla votazione di oggi. Certamente il Parlamento ne esce sconfitto. Anche le pietre sanno che non spetta al Parlamento valutare le prove, ma spetta solo vedere se magistrati fanno lotta politica o semplicemente il loro dovere".
"Con il voto sull’arresto di Cosentino Lega e Pdl fanno chiarezza una volta per tutte quale sia il loro rispetto per le istituzioni e l’attenzione alle ombre che su di esse possono gravare". Così dichiara invece Davide Zoggia, responsabile in Segreteria nazionale del Pd, che polemizzando con la Lega, ha aggiunto: "L’ombra peggiore, questa triste giornata, la getta sui motivi che ispirano l’azione politica del Carroccio. Come è possibile tenere insieme la grottesca intransigenza sui cenoni di Monti con il rifiuto di arrestare un imputato per reati di camorra? Vorremmo che Bossi spiegasse, in modo particolare ai suoi elettori, questa inspiegabile contraddizione. Ma temo che per lui non sarà facile. Per noi, invece, lo è eccome: al contrario di quanto la Lega si è sforzata di far credere sciorinando ridicoli cartelli o fischiando in Parlamento, il suo patto del diavolo con Berlusconi non è mai venuto meno. Avvertiamo fin da ora il Senatur che qualsiasi tentativo di far credere il contrario sarebbe, oltre che inutile, un insulto all’intelligenza degli elettori leghisti perché oggi la Lega ha perso per sempre la sua verginità. Quanto ai Radicali, il loro continua a essere un comportamento ingiustificabile.