(ASI) Nello scandalo di corruzione emerso nell’inchiesta legata al Qatar, Enrico Letta ha chiesto doverosamente chiarezza e annunciato che il Partito democratico si costituirà come parte lesa.
Datemi un pregiudizio e solleverò il mondo scriveva Gabriel Garcia Marquez nella sua novella cronaca di una morte annunciata; un gioco di parole che faceva riferimento alla celebre frase di Archimede e che ben si addice alla situazione politica del Pd. Letta prende le distanze ma non ci ha spiegato come sia stato possibile che un evento del genere travolgesse il suo partito.
Antonio Panzeri non è certamente un politico di primo pelo. Considerando il suo curriculum è stato esponente del Pci-Pds-Ds-Partito democratico e infine Articolo Uno per decenni, sicché una domanda ci salta spontanea: possibile, per quanto inquietante, che nemmeno uno si sia accorto del mutato tenore di vita di un ex sindacalista votato alla causa dei lavoratori di tutto il mondo ? I vari europarlamentari del Partito democratico di questi anni non hanno notato nulla? Un tempo a sinistra non funzionava così e la rete di stterfugi intessuta per anni sta facendo inciampare uno a uno i suoi protagonisti.
Se le responsabilità penali sono personali, quelle politiche sono però collettive e il Pd dovrebbe comunque prenderne atto, per rispetto verso i suoi elettori, già sconvolti dai continui capitomboli nelle votazioni nazionali. Le parole di Berlinguer ( intervistato da Scalfari nel 1981) risuonano più che mai profetiche sulla crisi morale che attanaglia i partiti e ritengo corretto citarle (chissa che qualcuno le legga): I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela. Scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”.
Nulla che non debba essere ricordato nuovamente in Italia come in quel di Bruxelles.
Emilio Cassese - Agenzia Stampa Italia