Calabria. La dimensione di Corigliano-Rossano nel processo di revisione degli assetti amministrativi regionali.

La necessità, non più procrastinabile, di riformare il sistema territoriale calabrese per amalgama tra aree ad interesse comune.

(ASI)  Correvano gli anni '70. La Calabria si apprestava ad attendere i frutti che sarebbero arrivati dalla istituzionalizzazione della Regione. Gli strascichi dei Moti di Reggio avevano portato i tre Capoluoghi calabresi ad iniziare una battaglia fratricida, per contendersi i benefici derivanti dalla nascita dell'Ente.

Tutto ciò senza neppure immaginare che, a distanza di 50 anni, si sarebbe palesato uno dei regionalismi più deviati d'Italia. 

E nel mentre Reggio e Catanzaro impostavano la contesa, sostanzialmente, sul pennacchio (Consiglio alla prima, Giunta e tutta la grassa burocrazia alla seconda), a Cosenza veniva concessa la più grande azienda a partecipazione statale che la Calabria avesse mai ricevuto: l'Università. 

Certo, come contropartita per Reggio si immaginò la nascita del quinto centro siderurgico d'Italia. Tuttavia, a ricordo di quello che avrebbe dovuto essere il miracolo industriale reggino, oggi resta qualche dismesso capannone. Tra l'altro, mai utilizzato allo scopo se non per qualche improvvisato veglione di capodanno. Qualche anno più tardi, a ripiego, l'idea di un genevose di realizzare - nell'area pensata per l'industria pesante - quello che in seguito sarebbe diventato il più grande porto di transhipment del Mediterraneo. 

Ad ogni modo risultò chiaro, fin dal principio, che la visione di questa Regione fu basata su tre teste. 

A poco valse, nei primi anni '90, la nascita delle due nuove Province gemmate da Catanzaro. Seppur, in un primo momento, forse presi dall'euforia (specie i Crotonesi), pensarono d'aver fatto terno al lotto. Tuttavia, ben presto, compresero quanto ampiezza territoriale e dimensione demografica rappresentino i parametri inveranti qualità dei servizi offerti e peso politico nella dimensione regionale ed extraregionale. 

Nel merito, Vibo si ritrovó Capoluogo, grazie al certosino lavorio del Senatore Murmura. Il progetto di decentramento vibonese, iniziato nel lontano '68 con un disegno di legge, tirò lo sgambetto alla più titolata Lamezia. Giammai, del resto, Catanzaro avrebbe ceduto la sua succursale base logistica ad altra sigla. In più, con ogni probabilità, molti, al tempo, ignorarono che la Politica cosentina ebbe un ruolo preponderante nella partita. In effetti, quando sarebbe più ricapitata la ghiotta opportunità di infilzare nel fianco Catanzaro. Cosenza, quindi, si prodigò per oleare il processo di recisione del territorio catanzarese. E lo fece impegnandosi nella generazione di due piccoli territori (VV e KR) inconsistenti a se stessi, ma vitali a deformare, smagrendo, la grande Provincia madre centralista. 

Poi il processo di destatalizzazione. La Del Rio, le Unioni e Fusioni di Comuni. Ancora, le Aree Vaste e le Città Metropolitane (che sono cosa ben diversa dalle Aree Metropolitane), quindi una sostanziale restaurazione di quanto ex ante '92. Pertanto, pur lasciando le piccole Province, queste furono trasformate, insegne a parte, in scatole vuote. Ergo, una sostanziale restaurazione: mantenimento delle piccole Province, ma con centralizzazione dei servizi su base vasta (almeno 350mila ab. e 2500km² per ambito). Proprio in questi ultimi mesi, non a caso, si è proceduto a riunificare le direzioni sindacali e le camere di commercio per Aree Vaste: CS, CZ, RC. Operazione, tra l'altro, già sperimentata con le Aziende Ospedaliere. Dissennate perimetrazioni che, nel caso calabrese, non hanno tenuto minimamente conto delle affinità e dei rapporti di contiguità tra ambiti sottoposti ad assemblaggio. 

La storia, però, ci ha insegnato che la geografia politica è mutevole. È soggetta a dinamismo. E può capitare che anche una terra appiattita ed avvitata su se stessa come la Calabria possa cambiare, sconvolgendo cristallizzate storture territoriali. E così può accadere che due impalpabili città dell'Arco Jonico, al secolo Corigliano e Rossano, abbiano deciso di fondersi per dar vita a qualcosa di più concreto del semplicistico concetto di sommatoria demografica dei precedenti nuclei urbani. Qualcosa che non fosse foriero d'interessi per la sola Sibaritide, ma che invitasse a miglioria anche la dirimpettaia area Crotonese. Una meravigliosa opportunità per aprirsi, insieme, ai contesti rivieraschi lucani e pugliesi, immaginando percorsi d'amalgama metropolitana interregionali. Non già improbabili o impensabili, ma concreti. Empirici e fattuali. 

Questo è quanto dovrebbero aver chiaro la politica, la società civile e la classe dirigente della Comunità. 

Questo è lo spirito con il quale bisognerebbe approcciarsi alla fusione di Corigliano-Rossano. 

E andrebbero spese energie per cambiare la scriteriata visione a tre teste di questa Regione. Magari immaginandone una quarta che tenga conto, nella sua definizione territoriale e demografica, di quanto dichiarato in parentesi nel precedente capoverso. Non già per aggiungere burocrazia o ulteriori centralismi, ma per riequilibrare un territorio variagato e profondamente diverso nei suoi ambiti. Amalgamando le aree per interessi comuni e su basi statutarie policentriche. 

 

La fusione tra Corigliano e Rossano (incalliti restauratori a parte) ha dimostrato che possono convivere due o più centri all'interno della medesima Città. Parimenti possono coesistere due o più Capoluoghi nella stessa Area Vasta, come la mappatura geografica italiana insegna. 

Allora, se davvero si vuole rilanciare il dibattito sulla fusione tra Corigliano e Rossano, così come fra tutti i processi similari in atto in questa Regione, lo si faccia con una visione e guardando oltre l'orizzonte. Si mobilitino le intelligenze e si pensi in grande. Si disegni un ruolo guida per la Città e, insieme a Crotone, le si attribuisca il coordinamento e la gestione di tutto l'Arco Jonico del nord est calabrese. Si lavori immaginando nel medio e lungo periodo una condizione emancipativa da estendere a qualcosa che vada oltre le Città, oltre gli ambiti ed oltre i macroterritori. In caso contrario, sentimenti malinconici e stantii aleggeranno sempre negli animi dei nostalgici di sciarpe e pennacchi. Con il rischio concreto di trasformare dibattiti di alta caratura politica, in argomenti da stadio ed ippodromi." Così in una nota ilComitato Magna Grecia.

Tags

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

 
L'onestà intellettuale crea dibattito e stimola nelle persone l'approfondimento. Chi sostiene l'informazione libera, sostiene il pluralismo e la libertà di pensiero. La nostra missione è fare informazione a 360 gradi.

Se credi ed apprezzi la linea editoriale di questo giornale hai la possibilità di sostenerlo concretamente.
 

 

 

Ultimi articoli

Centro Coordinamento Ternana Clubs e Terni Digital insieme per il Santa Maria: donate a Oncologia poltrone in ecopelle e strumentazione digitale

(ASI) Terni. Questa mattina il Centro Coordinamento Ternana Clubs Ets e Terni Digital Aps hanno consegnato 24 poltrone in ecopelle per la sala di attesa di Oncologia e installato un'infrastruttura digitale ...

Manovra, Minasi (Lega): sbloccati interventi strategici per territorio, sanità e infrastrutture

(ASI Roma - “Più sicurezza sui nostri mari, meno tasse per chi lavora nella sanità e risposte attese da anni dal mondo della scuola: la Lega porta a casa risultati ...

Nel nome del Codice della Strada”: viaggio sulle strade italiane, dalle prassi negative alla rivoluzione stradale

(ASI) 
La sicurezza stradale è uno di quei temi di cui tutti parlano. Cartelli, autovelox, ztl, limiti, controlli, sanzioni: un sistema che dovrebbe avere un unico obiettivo, ridurre i rischi e ...

Nel nome del Codice della Strada”: viaggio sulle strade italiane, dalle prassi negative alla rivoluzione stradale

(ASI) 
La sicurezza stradale è uno di quei temi di cui tutti parlano. Cartelli, autovelox, ztl, limiti, controlli, sanzioni: un sistema che dovrebbe avere un unico obiettivo, ridurre i rischi e ...

Natale, Tiso(Accademia IC): “Ricordiamoci degli invisibili”

(ASI) “Il Natale è spesso raccontato come la stagione della luce, delle famiglie riunite, dei regali e dei sorrisi. Ma dietro le vetrine illuminate, dietro tavole imbandite e strade festose, c’è ...

Cultura. “Pasolini parla a se stesso”, premiato lo scrittore Michel Emi Maritato

(ASI) “In occasione del Film Festival di Ostia, Michel Emi Maritato è stato premiato per il percorso culturale e artistico legato a “La fine del diverso”, opera che negli anni ha ...

Natale, Confeuro: “Agroalimentare protagonista a tavola: occhio a Italian Sounding”

(ASI) “Le festività natalizie rappresentano da sempre un grandissimo momento di convivialità, condivisione e valorizzazione delle tradizioni culinarie del nostro Paese, in cui l’agroalimentare e il Made in Italy ...

Dibattito sugli aiuti globali: perché la proposta di Reform UK divide il Regno Unito

(ASI) - Reform UK, il partito politico populista di destra guidato da Nigel Farage, ha presentato un piano per limitare il bilancio degli aiuti esteri del Regno Unito a 1 miliardo ...

Legge di Bilancio 2026: le novità su pensioni, bonus famiglie e fisco per imprese

(ASI) - Voto di fiducia del Senato per la nuova Legge di Bilancio 2026, prima del voto definitivo alla Camera atteso entro la fine dell’anno. La manovra è composta da un ...

Scopriamo Celle di San Vito (Fg). Il piccolo borgo antico dei Monti Dauni, dove si parla francoprovenzale e si vive ancora il medioevo

(ASI) Dall’alto, Celle di San Vito si svela come un piccolo scrigno incastonato tra i Monti Dauni, in Puglia. Con i suoi appena 140 abitanti, è il comune più piccolo della ...