(ASI) "Negate le libertà costituzionalmente garantite, la libertà di manifestare ed esprimere liberamente il pensiero. Una repressione di stampo 'fascista' come 'fascista' è la persecuzione giudiziaria nei confronti di Giuliano Castellino.
Innocente fino a prova contraria e fino all’ultimo grado di giudizio, ma per la politica italiana ed i media Giuliano Castellino è indegno di entrare nella sala stampa della Camera dei Deputati.
Personaggio scomodo, amato dalla gente umile, onesta, perbene dei quartieri di periferia per la quale si è impegnato in battaglie sociali immolandosi e pagando in prima persona… e non solo.
Punto di riferimento del mondo del dissenso di tutta Italia Castellino deve essere imbavagliato, non gli si può permettere di parlare.
Lo potessero mettere in catene lo farebbero!
La Sua vita è priva di libertà. Di fatto si svolge tra presentazioni in Commissariato e Stazione dei Carabinieri, obblighi di Polizia giudiziaria e firme.
In decenni di professione non abbiamo mai visto un tale cumulo di misure cumulate fino a rendere impossibile lo svolgimento di una normale quotidianità.
Sorveglianza Speciale… Daspo… Obblighi di Polizia Giudiziaria… a carico di un soggetto che pure ancora deve essere oggetto di provvedimenti definitivi.
Il garantismo dei salotti perbenisti per Castellino non induce ad indignazione… anzi…
E pure la narrativa giudiziaria dei fatti del 9 ottobre sul presunto assalto alla C.G.I.L. è diversa dalla narrazione mediatica.
Talmente diversa che se qualche giornalista di buona volontà si fosse interessato seriamente al processo ascoltando “semplicemente” Radio Radicale, che cura la diretta delle udienze dibattimentali, anche un solo articolo di giornale avrebbe dovuto parlare di un’altra verità sugli accadimenti del presunto assalto alla C.G.I.L.
In un non senso perverso quanto decontestualizzato si continua a tacciare Castellino di fascismo… lo si continua ad etichettare come fascista… neofascista… contro ogni logico comune buon senso.
Castellino è figlio di questi tempi di sconvolgimenti ideologici… avrà pure il diritto di mutare le proprie idee, senza rinnegare il proprio passato, modulando le proprie sintesi in virtù dei nuovi tempi… delle nuove emergenze che attendono la politica?
La criminalizzazione del personaggio è figlia della paura del confronto?
Da quest’oggi, pertanto, dopo il circo mediatico della calunnia e dell’ingiuria ogni articolo di giornale, ogni espressione usata nei confronti di Castellino da conduttori televisivi, giornalisti, politici, sarà oggetto di attentissimo vaglio.
Il circo della vergogna parolaia lo porteremo nelle Procure e nei Tribunali in giro per l’Italia.
La battaglia ha inizio…
Castellino è un cittadino degno, come ogni cittadino, di rispetto. Adesso è il tempo di esigerlo."
Così in una nota l’Avv. Prof. Carlo Taormina e l’Avv. Nicola Trisciuoglio difensori di Giuliano Castellino.