(ASI) “Sull’autonomia differenziata siamo molto preoccupati perché le prime parole del Ministro Calderoli ci riportano indietro alle fughe in avanti di Fontana e alla regionalizzazione della scuola.
Non a caso il primo e unico a esaltarsi per l’ipotesi di accelerazione dell’autonomia dai residui fiscali è stato proprio il Presidente uscente della Regione Lombardia che, non contento dei disastri sanitari durante la pandemia, ora ripropone lo spezzatino sulla scuola che era, è e sarà sempre statale. Il Partito democratico non consentirà fughe della Lega con l’obiettivo di dividere il Paese a danno del Mezzogiorno, delle aree interne già sofferenti e delle aree di montagna che rappresentano il 53% del territorio nazionale. Prima vanno definiti una volta per tutte i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni), su questo non c’è discussione lo abbiamo sempre detto e ribadito e le nostre proposte sono depositate in Parlamento. Sud, aree interne e aree di montagna devono essere riequilibrate nei servizi alla persona a partire da sanità e scuola, passando per assistenza e trasporto pubblico locale. Nessuno si illuda nel governo nascente di affrontare questo tema così delicato con forzature o accelerazioni. Si torni all’unanimità del tavolo del 2020, che comprendeva anche gli enti locali, proprio per garantire la riduzione delle diseguaglianze su servizi fondamentali per la coesione sociale, al sud come a nord. Senza unanimità non si va lontano e il Partito democratico sarà un durissimo oppositore”. Così Francesco Boccia, senatore PD e responsabile Regioni e enti locali della Segreteria nazionale, parlando con i giornalisti al termine dell’incontro con la Prefetta di Barletta Andria Trani, Rossana Riflesso.