(ASI) Oggi inizia l’anno scolastico, e i concorsi della scuola non ancora conclusi – in alcuni casi a più di due anni dal bando – lasciano vuoti circa 31mila posti degli oltre 55mila attesi: il 56%.
Il ministro dell’istruzione Bianchi nei giorni scorsi ha assicurato che tutti i docenti saranno in cattedra il primo giorno di lezione, ma non ha precisato se saranno docenti di ruolo o supplenti. Ebbene, il ritardo delle procedure concorsuali da un lato, e l’alto numero di non ammessi dall’altro comporteranno un numero di supplenti molto superiore al previsto.
Ammesso che gli Uffici Scolastici territoriali riescano nell’ardua impresa di coprire tutti i posti alla prima campanella, resta aperto, dunque, il problema della stabilizzazione delle cattedre con docenti di ruolo che i diversi concorsi avviati avrebbero dovuto assicurare. Tuttoscuola ha messo insieme i dati pubblicati da ogni Ufficio Scolastico Regionale portando alla luce numeri preoccupanti: rispetto al numero di posti messi a concorso, a settembre ne verrà coperto da vincitori solo il 44%.
Le procedure concorsuali in corso sono quattro. Vediamo qual è per ciascuno lo stato di avanzamento.
Il concorso più impegnativo – l’ordinario della secondaria – bandito più di due anni fa, ha definito circa il 40% delle graduatorie previste; in particolare, delle 26.871 cattedre fissate dal bando, ne sono state al momento coperte soltanto 13.743, cioè poco più della metà (51%).
Pertanto, non sono state assegnate, 13.128 cattedre, comprese 6.053 rimaste vacanti (per le quali cioè sono state concluse le operazioni e pubblicati i risultati, ma con un numero di vincitori inferiore ai posti disponibili).
Dopo il parziale insuccesso di un anno fa delle discipline STEM, stralciate dal concorso generale, non hanno conseguito l’obiettivo di conclusione immediata le nuove STEM 2022 (61% di graduatorie definite); soltanto 582 cattedre delle 1.685 a bando sono state coperte (35%) e, quindi, non sono state assegnate 1.103 cattedre (comprese 336 vacanti).
Il concorso straordinario-bis per la secondaria, nonostante la semplificazione della procedura con la sola prova orale, ha definito solamente il 40% delle graduatorie attese con la copertura di 3.193 cattedre e la non assegnazione di 11.227 (comprese 118 rimaste vacanti).
L’unico concorso che ha quasi concluso le procedure (definite 57 graduatorie su 59) è quello ordinario di infanzia e primaria. Soltanto 7.252 posti dei 12.863 previsti dal bando sono stati però coperti, lasciandone non assegnati 5.611 (compresi 5.389 vacanti, tutti di sostegno).
Nel complesso ad oggi, 1° settembre, sono pertanto soltanto 24.770 i posti coperti dai vincitori, pari a poco più del 44% dei 55.839 attesi.
Sarà necessario coprire i restanti 31mila posti con supplenze annuali (che verranno assegnate in molti casi a docenti che non hanno superato il concorso o per i quali non si sono ancora concluse le prove), rinviando la stabilizzazione a tempi migliori e confermando una precarietà del sistema che, in attesa di dare soluzione all’annoso problema del precariato, continua ad avvalersi annualmente quasi per un quarto di docenti precari.
Va sottolineato che la mancata stabilizzazione alimenta il cosiddetto "carosello dei docenti", ovvero l’avvicendamento dei docenti non di ruolo che, in buona parte, non vengono confermati sulla stessa sede dell’anno precedente.