(ASI) Roma – "Il popolo, che ha lottato, resistito e resiste, quel popolo che ha bisogno di essere rappresentato, non va preso per i fondelli. Che pena i capetti del dissenso...continua la moltiplicazione delle liste annunciate: da 6 stanno diventando 8.
Mentre si sarebbe dato un grosso colpo ai poteri forti interni ed esterni presentandoci alle elezioni uniti e con una sola lista del dissenso.Invece ora anche gli scarti dei grandi si organizzano in liste e listarelle, trovando accordi con liste di un colore di sorosiana memoria per cercare di non raccogliere le firme.
D'altronde non ne avrebbero la forza, in quanto autoreferenziali e privi di sostegno popolare.
Italia Libera continua la sua marcia per la resistenza ed il dissenso, senza dar vita a simili pagliacciate e non attribuendo credibilità a questo pollaio di ‘generali' senza truppa, che sono elementi divisivi del popolo del dissenso.
Improbabili personaggi, con altrettanti improbabili cappelli, che hanno condiviso piazze e palchi con noi - per poi rinnegarci e voltarci le spalle nel momento della repressione.
Mezzi figuri del 9 ottobre, che si atteggiano a capi-popolo.
Fantomatiche associazioni di categoria, fino a ieri a braccetto con Salvini e Meloni, prese a pedate da Paragone e altri, che dichiarano di voler fare altre liste.
Generali in pensione, con giacche sempre dello stesso colore sorosiano, che sembrano più clown che attivisti o militanti.
Ex marescialli dell'Aeronautica - che bombardavano l'Iraq con la Nato ed oggi sono contro la guerra o finte amiche di Putin, che la Russia non sanno nemmeno dove sta sulla cartina geografica, che si auto-accreditano come rappresentanti dell'opposizione.
Tristi personaggi Facebookiani, che fino a ieri - perché scartati da tutti - gridavano ‘astensionismo!’, oggi si presentano o, se non lo fanno, pubblicizzano altre listarelle che dividono ulteriormente il fronte del dissenso.
Sono i personaggi che da 30 mesi dividono e ridicolizzano la resistenza.
Per altro, avendo disertato e boicottato - senza successo - le piazze più belle e numerose di questi anni: 9 ottobre, Trieste, Circo Massimo, San Giovanni!
Sono peggio dei politicanti che - a parole e sui social - dicono di combattere.
Grazie a Dio, ci sono milioni e milioni di italiani - che hanno resistito all'apartheid del Green Pass, che sono contro la guerra, che hanno capito la nuova tirannia della resilienza e della transizione ecologica - che non si fanno certo incantare da questi pifferai virtuali, uomini e donne che, in totale buona fede, rappresentano l'Italia profonda, l'Italia vera, l'Italia del dissenso e della resistenza.
Anni luce distante da certi personaggi. Influencer ed eroi da tastiera utili solo a dividere e ridicolizzare il fronte.
Noi, ancora una volta, voltiamo le spalle a questo circo virtuale e ci rivolgiamo ai milioni di italiani veri che hanno sofferto, che hanno perso il lavoro, che credono nella vita e nella pace, che leggono anche Fusaro e ascoltano il messaggio antiglobalista di Monsignor Viganò, che non vogliono più essere ingabbiati dai "neo" qualcosa, ma nemmeno da comunisti infiltrati o nostalgici dell’anti questo e quello.
Quel popolo che ha riempito le piazze, ha combattuto nei porti e nelle aule di Tribunale, che nelle scuole e nei posti di lavoro ha sventolato il tricolore, innalzato i rosari e non ha trovato alcuna protezione né dalla partitocrazia né dai sindacati.
Italia Libera fa il più in grosso in bocca al lupo alle persone serie che si impegnano in buona fede e continua a rivolgersi a tutta la resistenza, a tutto il popolo del dissenso.
Il nostro sostegno va a chi firmerà i nostri 7 punti, il Manifesto per l'Unione, per la costruzione, che va ben al di là di queste elezioni, di un ampio Fronte Unico della Resistenza: anti-ideologico, popolare, contro ogni divisione, che si rivolga ai milioni di connazionali che, uniti nei valori e nei principi, vogliono davvero credere in una pentecoste di libertà!”
Così in una nota i firmatari del manifesto dei valori d’Italia Libera.
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