(ASI) "In alcuni stati americani tradizionalmente più conservatori stanno già iniziando a chiudere i primi centri antigravidanza, costringendo centinaia di donne a lunghi spostamenti per accedere a quello che fino a 24 ore fa era un diritto: sono i primi effetti della decisione della Corte suprema americana che cancella il diritto costituzionale all’aborto dopo 50 anni, rendendo liberi i singoli Stati di introdurre divieti o restrizioni all'interruzione volontaria della gravidanza.
Da ieri, come ha detto il presidente Joe Biden, le lancette dell’orologio della storia tornano indietro, umiliando il diritto di scelta della donna”. Così la deputata del gruppo Misto Francesca Troiano commentando la sentenza della Corte Suprema Usa sull'aborto. "Siamo abituati a leggere notizie di questo genere, purtroppo, in paesi e zone del mondo meno emancipate, ma il fatto che restrizioni sull'aborto arrivino da un grande paese democratico come gli Stati Uniti rischia di creare un effetto domino, influenzando anche realtà caratterizzate da una minore sensibilità verso i diritti civili e la parità di genere" continua Troiano. "D'altra parte guardo con sollievo alle tante reazioni contro la sentenza che si stanno susseguendo in America in queste ore, da quelle spontanee della società civile alle tante esternazioni di volti noti dello sport, dello spettacolo, della cultura, che possono avere una forte influenza sull'opinione pubblica. In ogni caso"prosegue l'onorevole "l'Europa è e deve continuare a essere sempre di più argine di certe derive e culla del rispetto dei diritti civili: è anche da questo che passa la coesione sociale e politica del nostro continente e la possibilità di essere leader nel mondo su certi temi", conclude.