(ASI) "Salvatore Lubrano deve essere rimesso in libertà: non si riesce a ravvisare una valida ragione tecnico-giuridica per mantenere ancora in carcere questo ragazzo, in custodia cautelare dal 14 ottobre, a meno di voler supporre una motivazione politica”.
Così ha dichiarato in una nota l'avv. Vincenzo Di Nanna, difensore del giovane militante romano di Forza Nuova arrestato, insieme a Roberto Fiore e ad altri dirigenti, con l'accusa di concorso nel reato di devastazione e saccheggio in seguito ai disordini che si sono verificati lo scorso autunno presso la sede della Cgil."
“Stiamo parlando di un ragazzo incensurato alla prima esperienza carceraria che è stato fino al 21 marzo nel carcere di Poggioreale, un istituto notoriamente sovraffollato in cui le persone ristrette vivono in condizioni ai limiti della sopravvivenza”, ha spiegato l'avvocato radicale. “Il concorso nel reato di devastazione gli viene contestato a causa di una condotta di resistenza commessa durante gli scontri con le forze dell'ordine”.
“Può una tale condotta, per quanto censurabile, giustificare una misura cautelare di così lunga durata in assenza della concreta e reale possibilità di reiterazione del reato e del pericolo di fuga, senza che gli siano concessi neppure gli arresti domiciliari?”, si domanda Di Nanna. “Non si riesce a comprendere come un giovane incensurato possa trovarsi ancora recluso per un atto di resistenza alla forza pubblica, peraltro già confessato nell’udienza di convalida del fermo, a fronte di ben altri eccessi a cui assistiamo purtroppo di frequente nel corso delle manifestazioni di piazza”.