(ASI) "Sul PNRR stanno arrivando le conferme delle preoccupazioni che Uncem ha espresso nell'ultimo anno, sia al Presidente Conte sia al suo successore Draghi e ai relativi Governi. Cioé la necessità, che oggi non si sta verificando, di superare delle sperequazioni territoriali reali, storiche e future nel Paese. Che non sono solo tra nord e sud dell'Italia, come qualcuno ideologicamente continua a credere.
Sono sperequazioni tra aree urbane e montane, tra zone rurali e zone metropolitane. Sperequazioni che determinano disuguaglianze. Il PNRR avrebbe dovuto colmarle. Ma se per le graduatorie di bandi come la "Rigenerazione urbana" si adotta l'effimero e non realistico 'Indice della vulnerabilità sociale e materiale', siamo punto a capo. Le regioni del nord vengono fortemente penalizzate sugli investimenti e sulle strategie per vincere le sfide climatiche, pandemica, energetica, economiche. Dunque serve un cambio di passo e lo chiediamo al Governo, oltre che alle strutture che stanno scrivendo bandi e facendo graduatorie. Sia interne sia esterne ai Ministeri, se è vero che vi sarebbero consulenti di società pagati lautamente per scrivere bandi su temi che conoscono poco e male. Anche su questo, su quei 300 esperti che effettivamente ci sono, i Comuni chiedono un chiarimento". Lo afferma in una nota Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.