(ASI) "Nell'inquietante storia della trattativa tra lo Stato, o pezzi di esso, e Cosa nostra nel periodo stragista si inserisce un segmento di indagine di particolare interesse, chiaramente riconducibile all'ipotesi secondo cui Marcello Dell'Utri avrebbe preso il ruolo che aveva Vito Ciancimino nei rapporti con i Ros".
A dichiararlo il capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione Antimafia, senatore Luigi Li Gotti, secondo cui "indubbiamente, essendo questa notizia già trapelata negli scorsi mesi, il fatto che intervenga l'iscrizione di Marcello Dell'Utri nel registro degli indagati, dimostra che la magistratura ha approfondito l'indagine pervenendo oggi ad un atto, doveroso ma significativo, di un approfondimento in una specifica direzione. Confidiamo - continua Li Gotti - nel buon lavoro della magistratura, nella speranza che possano arrivare risposte agli oscuri interessi afferenti uno dei periodi più bui della storia della nostra Repubblica. Va anche considerata l'inquietante informativa che, nel 2002, i Servizi segreti fornirono relativamente alla maturazione di un progetto di Cosa nostra per l'eliminazione fisica di Marcello Dell'Utri, definito "mascariato", quale reazione ad attese andate deluse. La suddetta informativa - conclude - venne preceduta dall'inquietante episodio dell'esposizione sugli spalti dello stadio della Favorita di uno striscione con scritto: 'Berlusconi dimentica la Sicilia. No al 41 bis'".