(ASI) Roma - "La qualità dell'insegnamento parte da un'adeguata conoscenza delle caratteristiche di ogni singolo studente. Obiettivo impraticabile se ci si affida a un esercito di supplenti, come puntualmente avviene in seguito a una politica che da tempo nei fatti vede come fumo negli occhi gli investimenti sugli insegnanti".
Lo dichiara in una nota il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura al Senato, che spiega: "L'invarianza di spesa è ormai alla base del via libera a qualsiasi norma sull'argomento. Se con l'intervento europeo arriveranno fondi importanti per le strutture scolastiche senza che parallelamente lo Stato faccia la sua parte sul fronte del personale, l'istruzione resta al palo. Qualcuno si premura di ricordare che nel 2026 serviranno 30 mila docenti in meno in seguito al calo demografico, per cui dovremmo addirittura ringraziare se si finanzierà lo stesso numero di lavoratori della scuola, dimenticando che gli uffici scolastici sono costretti ogni anno a cercare 150/200 mila supplenti. Per non parlare delle carenze nel settore degli ATA, personale amministrativo, tecnico e ausiliario senza il quale - conclude Pittoni - le scuole neanche aprono...".