(ASI) "Mentre gli italiani scendono in piazza contro l’obbligo incostituzionale del Green Pass il Governo Draghi interviene con l'ennesimo decreto-legge, il n° 146 del 21 ottobre 2021 (di cui alleghiamo il collegamento) passato in sordina che va a modificare il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il nuovo decreto trova la sua approvazione su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro dell’economia e delle finanze, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, del Ministro dell’interno, del Ministro della difesa e del Ministro per le pari opportunità e la famiglia; in sintesi da tutti i partiti di governo.
Nel decreto al Capo III articolo 13 si stabilisce che l’Ispettorato nazionale del lavoro adotta un provvedimento di sospensione, quando riscontra che almeno il 10 per cento dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro risulti occupato, al momento dell’accesso ispettivo, senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro nonché, a prescindere dal settore di intervento, in caso di gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro di cui all’Allegato I. Unitamente al provvedimento di sospensione l’Ispettorato nazionale del lavoro può imporre specifiche misure atte a far cessare il pericolo per la sicurezza o per la salute dei lavoratori durante il lavoro. Per tutto il periodo di sospensione è fatto divieto all’impresa di contrattare con la pubblica amministrazione.
A tal fine il provvedimento di sospensione è comunicato all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, per gli aspetti di rispettiva competenza al fine dell’adozione da parte del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili del provvedimento interdittivo.
È inoltre condizione per la revoca del provvedimento da parte dell’amministrazione che lo ha adottato: nelle ipotesi di lavoro irregolare, il pagamento di una somma aggiuntiva pari a 2.500 euro fino a cinque lavoratori irregolari e pari a 5.000 euro qualora siano impiegati più di cinque lavoratori irregolari. Non per ultimo Il datore di lavoro che non ottempera al provvedimento di sospensione di cui al presente articolo è punito con l’arresto fino a sei mesi nelle ipotesi di sospensione per le violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro nelle ipotesi di sospensione per lavoro irregolare. È ormai sempre più evidente che il decreto-legge è divenuto il nuovo strumento con cui si apportano importanti modifiche alle normative esistenti superando il consenso del Parlamento. Il Governo si dovrebbe chiedere in aggiunta, come mai le aziende utilizzano manodopera in nero. Noi riteniamo che un buon governo abbia il dovere di intervenire al fine di ridurre la pressione fiscale divenuta, per la maggior parte degli italiani , ormai insopportabile in ogni ambito e categoria d’impresa." Lo dichiara in esclusiva con una nota il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC), Mauro Tiboni
Collegamento decreto-legge n° 146 del 21 ottobre 2021
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2021/10/21/252/sg/pdf
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati rappresentano pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o di chi ci ha fornito il contenuto. Il nostro intento è di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente invitiamo i lettori ad approfondire sempre l'argomento trattato, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione.