In una lettera pubblicata da Avvenire, appello all'unità della politica per dare risposte efficaci e salvare vite. La Procura Nazionale del Lavoro in tal senso costituisce un primo passo fondamentale
(ASI) Roma - "Sentiamo essere nostro dovere, come cittadini prima ancora che come senatori della Repubblica, ricordare che non c’è libertà, futuro o diritto che possa essere eretto sulla vita di innocenti. Lo facciamo per esortare ciascuno a far tutto ciò che è in proprio potere per spezzare questa catena di eventi. Ai datori di lavoro virtuosi diciamo di non arrendersi, anche quando la concorrenza prende la strada che porta a violare la normativa: quella strada è sporca di sangue. Ai nostri colleghi, ai legislatori del nostro Paese, scriviamo per chiedere di impegnarsi per tutelare i lavoratori e le realtà aziendali virtuose. Serve giustizia".
Questo un passaggio della lettera al Direttore sul tema della sicurezza e delle morti sul lavoro pubblicata oggi dal quotidiano Avvenire a firma dei senatori del Movimento 5 Stelle Susy Matrisciano, Presidente della Commissione Lavoro, e Iunio Valerio Romano, Vicepresidente della Commissione d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia.
"E giustizia si ottiene - si legge ancora - sia con attività di prevenzione sia con un sistema sanzionatorio che porti a pene certe e giuste, ponendo così rimedio ai vizi che inficiano l’applicazione dell’attuale legge antinfortunistica. Per questo serve volontà di intenti unitaria e impegno condiviso. Un primo passo in questa direzione sarà l’avvio dell’iter legislativo – con l’incardinamento in questi giorni in Commissione Giustizia e Lavoro grazie alla volontà condivisa di tutte le forze politiche – della nostra proposta di una Procura nazionale del Lavoro. Si tratta di una squadra di magistrati esperti e specializzati nel far fronte, incisivamente ma soprattutto rapidamente, ai reati di quei troppi che, ancora oggi, violano la legge a discapito della sicurezza dei lavoratori, convinti che la faranno franca. Ai colleghi parlamentari lo chiediamo apertamente: non accettate che in aula i colori politici pesino più di una mano sulla coscienza. Serve giustizia per realizzare il bene comune: il sangue ha un unico colore".