(ASI) Roma - "A un congresso su emergenza urgenza tenutosi nei giorni scorsi a Riva Del Garda, i portatori di interessi contrari alla riforma del 118 chiesta dal MoVimento 5 Stelle hanno sottoposto il disegno di legge n. 1715 a mia prima firma a un'indegna gogna pubblica cui non ho potuto ribattere poiché non ero stata invitata all'evento.
Dal palco, Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani emergenza area critica, ha addirittura detto che il mio ddl 'come dicono all'ombra del Vesuvio, adda muri'. Ad applaudire in platea c’erano gli iscritti ad una società di infermieri (che ritiene che un’ambulanza con un infermiere specializzato sarebbe uguale a quella con un medico) insieme ai signori delle cooperative che ricevono milioni di euro per gestire il soccorso e pagano i volontari pochi euro all’ora. Io però non mollo perché la parte sana del 118 è con me: dal presidente nazionale della Societa italiana sistema 118, all’ordine dei medici, ai giovani medici in formazione, ai volontari che aspettano di essere riconosciuti come autisti soccorritori, a Federconsumatori". Lo dichiara in una nota la senatrice Maria Domenica Castellone, membro della Commissione Sanità di Palazzo Madama.