(ASI) L’UGL Scuola esprime il proprio disappunto e condanna con fermezza l’atteggiamento messo in essere, ormai da mesi, dal Ministero dell’Istruzione. “Un atteggiamento immobile e visionario che fino adesso ha prodotto confusione, incertezza e lo stallo dell’intero comparto”. Questa la prima dichiarazione del Segretario Nazionale, Ornella Cuzzupi, nel prendere atto del numero di classi in quarantena nei soli primi 5 giorni di lezioni tenendo inoltre presente che l’apertura non è ancora completa per classi e regioni.
“Un dato che, purtroppo, non ci coglie di sorpresa, mentre invece riteniamo incongruente il distacco manifestato dal titolare del dicastero quando afferma che sono casi isolati e ben controllati. Su questi aspetti – continua Cuzzupi – occorrono alcune riflessioni. Per prima cosa, dopo aver vissuto il dramma dei mesi passati, derubricare con sufficienza a “casi isolati” il numero di centinaia di classi in quarantena, con tutto ciò che può significare, è un esercizio inaccettabile! Qui si parla di ragazzi, di lavoratori con famiglie, di gente che vive, sogna e respira, non di numeri che servono a far statistica! Di quello che doveva essere fatto, a parte il Green Pass a cui sarebbe opportuno aggiungere la gratuità dei tamponi, nulla è stato portato a termine. Eppure, sono atti che si potevano e dovevano fare con urgenza: stabilizzazione dei precari, attenzione ai più deboli, limitazione del numero degli alunni per classi, un Piano di nuova edilizia scolastica, dotazioni di sistemi di ventilazione alle scuole, potenziamento dei mezzi di trasporto. Tutto perso nella centrifuga delle parole e lasciato alla buona volontà e inventiva dei docenti, degli ATA e dei Dirigenti Scolastici. Come al solito si arrangi chi è al fronte!”
E il Segretario Nazionale rincara la dose: “Ancora in queste ore stiamo assistendo, come denuncia l’Associazione Nazionale Dirigenti e Presidi della Scuola, ad un altro spettacolo indegno. L’indecisione in merito ai docenti che hanno avuto contatti con alunni positivi. Quarantena o meno? Decidono le ASL, ma in base a quale direttiva? Ognuno determina se il virus di casa sua è più o meno infettivo? Ma stiamo scherzando? e gli altri con cui sono stati a contatto? Una situazione inverosimile dopo un anno e mezzo di coronavirus!”
Da questo ragionamento la proposta del Segretario Nazionale UGL Scuola: “Chiediamo al Ministro di fornire pubblicamente e con cadenza sistematica i dati suddivisi per regione relativi a: numeri di contagi con specifiche di grado d’istruzione e istituto; interventi di edilizia scolastica; dotazioni di attrezzature (es. ventilazione forzata) tese a limitare il rischio contagio, numero delle classi con alunni sopra le 25 unità o, addirittura, con organico-docenti incompleto; numero dei vuoti d’organico del personale ATA. Solo rendendo questi dati pubblici e trasparenti con costanza e precisione, saranno evidenziate le azioni messe in campo per difendere il personale, gli alunni e le famiglie esposte. La gente, i lavoratori devono essere al corrente dei fatti, le chiacchiere e i riflettori li lasciamo volentieri ad altri, noi siamo la Scuola, noi costruiamo il futuro!”