Dopo l’incontro con Landini, segretario generale della Fiom, si è concluso stamani il vertice a porte chiuse tra il segretario della CGIL Epifani e il Ministro Maroni alla vigilia della manifestazione organizzata dalla Fiom che attraverserà Roma per rivendicare principalmente il contratto collettivo nazionale di lavoro.
Da una parte il clima mediatico e dall’altra il lancio di uova verso le varie sedi della CGIL accendono ulteriormente le tensioni fra le varie parti.Il Ministro degli interni, nei giorni passati, aveva lanciato pubblicamente forti messaggi di allerta in vista della manifestazione, per possibili rischi di infiltrazione di frange estreme e violente all'interno del corteo, precisando:” il rischio è elevato, come hanno detto anche le analisi dei nostri servizi, la nostra attenzione sarà massima. La preoccupazione è che alcuni blocchi, non certo le 20 o 40mila persone che sfileranno pacificamente, staccandosi vadano a spaccare vetri. L'occasione è ghiotta perché si infiltrino anche gruppetti stranieri” affermando anche che non vuole condizionare l’iniziativa di domani creando allarmismi. Preoccupazioni confermate anche dal generale Piccirilo, direttore dell’Aisi.
La risposta dei due segretari è stata immediata. Landini ha subito affermato: “E’ sbagliato e pericoloso alimentare un clima mediatico che cerca di modificare il senso e le ragioni della manifestazione del 16 ottobre. Garantire la sicurezza e l’ordine pubblico nel Paese è un compito e una responsabilità istituzionale del ministero degli Interni. Ciò è ancor più vero se il ministro Maroni e i servizi parlano di possibili infiltrazioni di gruppi stranieri che, com’è noto, non sono metalmeccanici, né tantomeno sono stati invitati al corteo. Sabato a Roma la manifestazione indetta dalla Fiom si svolgerà in modo pacifico, democratico e non violento per il contratto nazionale, il lavoro, i diritti, le democrazia e la legalità e siamo certi che avrà una grande partecipazione”.
Dall’altra parte “E’ strano che il Ministro esprima le sue preoccupazioni in televisione e solo dopo con il sindacato.”-ha sostenuto subito il numero uno della CGIL Epifani -“Non capisco le sue dichiarazioni all’ultimo momento, se sia un modo per scaricare responsabilità o altro. Gli chiedo solo di lavorare al massimo, per quanto gli compete, per prevenire incidenti e garantire l’ordine pubblico. La manifestazione di domani – prosegue Epifani – ha carattere principalmente sindacale e che sindacale resta, pur sapendo della presenza dei movimenti; se succedesse qualcosa sarebbe una giornata persa per far valere le nostre ragioni”.
Intanto crescono le adesioni alla manifestazione: saranno 2.500 i metalmeccanici piemontesi, solo dall’ Emilia Romagna saranno più di 11.000 e decine i pullman che partiranno per raggiungere la capitale.