Piuttosto che un'ideologia vera e propria, l'eurasiatismo sembra, però, un approccio, un modo di porsi nei confronti dell'osservazione e dell'analisi delle relazioni internazionali e della politica estera nel suo complesso. Diversi sono infatti gli orientamenti ed i contributi che ne hanno forgiato, durante l'ultimo secolo, la struttura portante.
La sua intima connessione con i parametri epistemologici della geopolitica classica e della scienza strategica, fanno dell'eurasiatismo e dei suoi progetti una vera e propria scuola di pensiero capace di inserirsi con assoluta legittimità, in un contesto storico "globale" quale quello odierno, in cui risulta sempre più evidente l'importanza del ragionare per "grandi spazi", ed in base a "nuovi schemi" interpretativi della realtà politica ed economica.
Proprio oggi, in serata, debutterà sul web Stato e Potenza, nuovo giornale multimediale del gruppo, che andrà ad affiancarsi al sito internet ufficiale, proponendo analisi e articoli di natura politica, storica, sociale ed economica. Si tratterà di un luogo di analisi e di divulgazione che "si batte per la liberazione nazionale e culturale dell'Italia dall'occupazione atlantista e per l'affermazione della giustizia sociale" - come dichiarano i redattori - lasciando chiaramente trasparire il pesante bagaglio culturale e politico impresso nel nome.
Stato e Potenza è infatti anche il titolo della traduzione italiana del saggio di Gennadij Zyuganov, Derzhava, originariamente pubblicato nel 1994, quando il leader comunista russo era attivamente impegnato nell'estremo tentativo di fermare la catastrofica avanzata politico-elettorale di Eltsin.
Quel saggio, pubblicato in Italia dalle Edizioni All'Insegna del Veltro nel 1999, costituisce ancora oggi la summa di un pensiero che ad alcune delle istanze socialiste tipiche del marxismo-leninismo e al patriottismo grande-russo di impronta staliniana, seppe affiancare un'attenta ed efficacissima integrazione di temi portanti della geopolitica e della strategia di difesa. Senz'altro distante anni luce dalla stragrande maggioranza della galassia della sinistra occidentale, Zyuganov raccoglie oggi i frutti della sua capacità analitica e politica, potendo nei fatti vantare il pressocché unico ruolo di oppositore all'egemonia putiniana, e allo strapotere delle oligarchie ancora operanti nei gangli economici ed energetici della Federazione Russa.
Non è un caso, dunque, che nella giornata di sabato scorso, 19 novembre, una rappresentanza del CPE e del suo nuovo giornale multimediale abbiano espresso la loro contrarietà al nuovo governo tecnico di Roma, con un presidio davanti alla sede milanese della finanziaria statunitense Goldman Sachs, di cui Mario Monti - neo presidente del consiglio - è dipendente. Proprio nel momento più critico per il nostro Paese, parte la nuova avventura di questo ambizioso progetto editoriale, senz'altro da tenere d'occhio.