(ASI) Apprendiamo da notizie di stampa che i sindacati rappresentativi non hanno sottoscritto la proposta del Protocollo sulla sicurezza Covid 19 nelle scuole che dovrà essere approvato entro l’inizio del prossimo anno scolastico.
Le principali criticità secondo le OO.SS. sono correlate all’obbligatorietà del Green Pass e relativi controlli, ai tamponi e al distanziamento in classe.
Ad un confronto con il Protocollo dell’AS 2020-2021 si rilevano due interessanti e significative NOVITA’ che ritroviamo nel punto f) e soprattutto j).
In particolare, nel punto f) si legge di richiedere al Ministero della Salute di garantire una corsia preferenziale per la vaccinazione del personale scolastico, attraverso degli accessi prioritari, al fine di ampliare la platea in possesso della certificazione verde; di assicurare un costante rapporto con le istituzioni scolastiche finalizzato anche alle procedure di tampone preventivo e di contact tracing in caso di possibile contagio e di rafforzare il collegamento istituzionale tra le istituzioni scolastiche e le strutture sanitarie pubbliche di riferimento anche attraverso l’istituzione di una rete di referenti COVID-19 presso i Dipartimenti di Prevenzione per gruppi d’Istituti nella gestione dei casi sospetti all’interno delle scuole.
Nel punto j) compare ufficialmente l’importante figura del REFERENTE SCOLASTICO COVID19 che ha operato per l’intero anno scolastico nella gestione della prevenzione dell’epidemia all’interno della scuola, dei casi verificatesi all’interno dei locali scolastici, curando l’informazione/la formazione, la tracciabilità e la relazione con i responsabili del Dipartimento di Prevenzione territoriali. Infatti, si legge di “favorire l’individuazione del Referente COVID d’Istituto come previsto dal rapporto ISS COVID-19 n. 58/2020, recante “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia”.
ANCODIS si dichiara soddisfatta da questa novità perché UFFICIALMENTE – al pari degli RSPP, dei Medici competenti e degli RLS - se ne riconosce l’esistenza!
Poiché è ritenuto che il COVID-19 rappresenti un rischio biologico per il quale occorre adottare misure uguali per tutta la popolazione che seguano la logica della precauzione ed attuino le prescrizioni del legislatore e le indicazioni dell’Autorità sanitaria é obbligatorio, per tutto il personale scolastico, rispettare le prescrizioni previste dalla normativa vigente in materia di prevenzione e contrasto della diffusione del Covid – 19.
Nelle istituzioni scolastiche le prescrizioni contenute nel protocollo determinano per tutto il personale chiamato all’attuazione delle misure (REFERENTE SCOLASTICO COVID19 compreso!) la responsabilità nella prevenzione, nel controllo e nel monitoraggio della sicurezza sanitaria in territorio scolastico.
Solo per ricordare agli smemorati, il docente Referente scolastico Covid 19 (quasi sempre anche collaboratore del Ds) è stato impegnato tutti i giorni (weekend compreso) nel monitorare e verificare i protocolli interni, nella segnalazione dei casi con sintomatologia, nell’attività di informazione/formazione al personale e alle famiglie, nel ricevere segnalazioni di soggetti contatti stretti di un caso di Covid positivo.
In particolare, ha collaborato con il Dirigente e con lo Staff organizzativo (Responsabili di plesso, RSPP, RLS, Medico competente) per il rispetto delle procedure previste nel Regolamento d’Istituto di prevenzione e contenimento della diffusione del SARS-CoV-2; è stato un punto di riferimento per il Dipartimento di prevenzione sanitaria territoriale per tutti gli adempimenti necessari per la prevenzione e il contrasto dell’epidemia da Coronavirus e la gestione delle eventuali criticità; ha interagito con i pediatri di libera scelta e i medici di base/medici competenti per la sorveglianza attiva degli alunni e dei lavoratori con fragilità, nel rigoroso rispetto della privacy, allo scopo di garantire una maggiore prevenzione attraverso la precoce identificazione dei casi di COVID-19.
Per questo delicatissimo e impegnativo compito - in sede di contrattazione di istituto - ha avuto un trattamento iniquo e non rispettoso dell’imponente e importante lavoro svolto in favore delle comunità scolastiche.
Sulla base di facili verifiche - che possono essere espletate in tempi rapidi - sul suddetto carico di lavoro e sul relativo riconoscimento economico, per il prossimo anno scolastico ANCODIS propone di prevedere una specifica voce di finanziamento commisurata alla complessità dell’I.S., alla territorialità, alla definizione di un campo di lavoro, al tempo dedicato.
Solo così si potrà dare quel meritato riconoscimento del lavoro svolto al Referente scolastico Covid19 che – come abbiamo scritto – “sembra essere caduto nell’oblio e sopraffatto da una generale indifferenza: anche in questo caso riteniamo che il sistema scolastico italiano non abbia riconosciuto la professionalità e le competenze dimostrate sul campo della battaglia”.
Altrimenti non si potrà escludere l’indisponibilità di chi ha fatto responsabilmente un intero anno di lavoro acquisendo competenze e quella significativa esperienza necessaria per la ripresa della quotidiana battaglia scolastica contro il Covid19. Così in una nota ANCODIS.