(ASI) "Il primo maggio di quest'anno per i lavoratori c'è sempre meno da festeggiare. La drammatica crisi sociale acuita dalla pandemia ancora in atto, conferma che è più che mai necessario un cambiamento radicale. La tendenza generale è quella di un sostanziale aumento delle diseguaglianze in un paese in cui se sommiamo le ricchezze dei sei milioni di italiani più poveri, la cifra che otteniamo non raggiunge il patrimonio posseduto dai tre miliardari più ricchi del paese.
La provincia di Perugia non fa eccezione: anche qui la crisi ha colpito duro, mettendo in ginocchio un’economia già fragile e in difficoltà. A farne le spese come sempre sono stati i lavoratori e le classi popolari. La Caritas nel 2020 ha registrato un'impennata del +30% di richieste di aiuto a Perugia e Foligno. In tanti del resto hanno perso il lavoro in questi mesi, dai precari delle fabbriche aeronautiche di Foligno ai lavoratori di Grancasa a Corciano, per arrivare alle dipendenti delle profumerie Douglas nei due punti vendita della provincia. E pensiamo pure al lavoro autonomo, con centinaia di negozi e ristoranti che non riusciranno più a riaprire. In compenso in autunno entrerà in funzione il magazzino Amazon a Magione che vorrà dire altre chiusure di negozi sul territorio a fronte dell'assunzione di un centinaio di lavoratori precari e super sfruttati. In tutto ciò Lega, PD, Movimento 5 Stelle, sostengono con entusiasmo il PNRR presentato da Draghi im cui è stata persino depennata l'introduzione di una misura come il salario minimo. È quindi evidente che la direzione di questo governo e delle forze politiche che lo sostengono non è quello di fare ciò che sarebbe necessario: nazionalizzazione le aziende strategiche, riduzione della tassazione sul piccolo commercio locale e aumento delle tasse per le grandi multinazionali e per i grandi patrimoni, massicci investimenti nella sanità pubblica, nei trasporti e nell'istruzione con un piano straordinario di assunzioni in questi settori che proprio la pandemia ha dimostrato essere vitali anche da un punto di vista economico. Queste misure fondamentali per sostenere i lavoratori, ridurre le diseguaglianze e rilanciare il paese, non cadranno dall'alto, solo la lotta organizzata dei lavoratori potrà cambiare le cose. Nella nostra provincia così come in tutta Italia il Partito Comunista sarà in prima linea in questa lotta." Così in una nota Paolo Zioni segretario provinciale di Perugia del Partito Comunista.