(ASI) Roma - "Nella riunione di ieri pomeriggio (videoconferenza) del Coordinamento Nazionale Amministrativi del SSN della FSI-USAE, che ha messo al centro della discussione i temi caldi per la categoria, si è parlato di Smart working, di diritto alla disconnessione, di possibilità di fare carriera e di molto altro.
Il Coordinamento nella riunione ha anche preso atto del fatto che il Governo prova a serrare i tempi sul rinnovo del contratto dei dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni.
L’Aran, l’Agenzia che per il governo siede al tavolo della trattativa con i sindacati, dopo il via libera del Tesoro alla direttiva del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, ha infatti già convocato - per il 29 aprile - il tavolo per il rinnovo del comparto delle funzioni centrali e, parallelamente, la Conferenza delle Regioni sta lavorando alla direttiva per il comparto della Sanità.
La pandemia ha posto in evidenza la necessità che gli aspetti legati allo Smart working vengano adeguatamente regolamentati dal contratto collettivo nazionale di lavoro: dall'attuazione delle misure di prevenzione della “Sicurezza sul lavoro” durante la prestazione da remoto (articolo 22, della Legge 81 del 2017) alla necessità di norme più stringenti in materia di disconnessione dagli strumenti informatici (il diritto di un lavoratore a non utilizzare le apparecchiature in maniera continuativa durante l’intero arco della giornata). Ma la discussione, come ovvio, ha toccato anche le questioni delle retribuzioni economiche (inadeguate) e delle aspettative di possibilità di carriera della categoria che oggi sono prossime allo zero. Aspettative che sono state gelate con l’accordo sui comparti e la direttiva Brunetta per le funzioni centrali.
“Per troppi anni il ruolo degli amministrativi nel comparto della sanità è stato sottovalutato sia per quanto concerne le funzioni che per quanto riguarda le dotazioni organiche. Senza una struttura amministrativa efficiente ed altamente qualificata è impossibile far funzionare una macchina complessa come quella della sanità” dice il coordinatore nazionale Francesco Perrone che stigmatizza il mancato riconoscimento delle alte professionalità e continua: “in questi ultimi decenni abbiamo assistito a troppa esternalizzazione dei lavori e niente turn over, a poca valorizzazione delle nostre funzioni e ad una scarsa possibilità di carriera. Così non si può andare avanti.” Così in una nota del C.N.A. FSI-USAE.